Seconda parte del viaggio in pillole:
Giorno #5: dito più occidentale del Peloponneso.
Niente di paragonabile al Mani, ma grande divertimento e grande bellezza tra sterrati in terra battuta nella punta meridionale attorno al parco geotermico, alla ricerca di un faro che vediamo ma che proprio non riusciamo a raggiungere. Che schiappe.
Veramente da vedere il borgo di Monemvasia (o Malvasia) che sorge su una titanica roccia sul mare unita alla terra ferma da un sottile istmo. Almeno in bassa stagione, in agosto non ci verrei manco morto.
Qua e là ben visibili gli effetti delle alluvioni, con macchine ‘parcheggiate’ in mare in zona Neapolis.
Giorno #6: verso nord fino a Epidauro e Nauplio.
Giunti a Epidauro, fortissima è la tentazione di testare la proverbiale acustica del suo arcinoto teatro attraverso l’emissione di alcuni peti al centro della scena. Desistiamo: un po’ per rispetto del luogo, un po’ per timore di ritorsioni da parte del solito Zeus. Ma soprattutto perché siamo certi che si sentirebbero benissimo fino all’ultima fila.
Giorno #7: strade entusiasmanti fino a Delfi.
Ancora strade panoramiche che non annoiano mai, accompagnati da vento patagonico fino a Delfi. Andato molto, molto vicino a essere sbattuto per terra un paio di volte, la moto alta non aiuta. Collo a pezzi. Arriviamo a Delfi che siamo dei cenci, visita del santuario rimandata al giorno seguente. Ambiente montano evocativo, c’è poco da dire: i greci sapevano dove costruire tempi per arruffianarsi gli dei.
Giorno #8: visita al santuario di Delfi e via fino a Kalambaka per il classico tramonto a Meteora.
Tanta, tanta bellezza oggi. Dal sito archeologico di Delfi, alla strada per Kalambaka, con costa e montagna a darsi la staffetta di continuo.
Devastanti i segni del ciclone Daniel in Tessaglia: due strade distrutte e una terza tappata da una enorme frana ci costringono a cambiare rotta. Ci muoviamo tra case semi sommerse, bestie morte accatastate a bordo strada, blocchi stradali e acqua, acqua ovunque. Sembra Venezia, ma non è.
Giornata chiusa con l’impareggiabile tramonto a Meteora. E se non ci siete mai stati, trovate il modo di starci una volta o l’altra.
Domani ultima tratta fino Igoumenitsa, sarebbero giusto un paio d’ore ma ho in serbo un itinerario da galera tra i monti della Zagoria che ce ne porterà via 8.
Tanto il traghetto parte tardi,..
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!