Osh è smaccatamente più centrasiatica di Bishkek. Devi essere cieco per non notare che è un altro mondo. C’è mescolanza con popolazione, tradizione e architettura uzbeka e l’impronta musulmana è ben più evidente. Osh mi piace più di Bishkek, soprattutto per quel tramonto magico e quasi irreale in cui ci si immerge dalla cima di Sauliman Too, la montagna sacra che domina la città.
Ma dopo una giornata di meritatissimo relax a Osh, ecco che mi ammalo. Sarà Covid? Sarò solo stanco? Boh. Spalmato sul letto, mentre aspetto che arrivi l’ora del mio volo per Bishkek e poi quella del volo di ritorno, ricapitolo le cose strane che ho capito del Kirghizistan.
#1 – Le vecchie in autobus comandano
Se entra una signora anziana in una marshrutka (autobus) non c’è niente da fare: ti devi alzare e cederle il posto. Non importa se se stai male, sei paralitico, sei moribondo: quel posto è suo e se non lo cedi la sua disapprovazione risuonerà assordante.
#2 – Il finestrino rimane chiuso
Macchina o bus che sia, i finestrini rimarranno sigillati anche se si sfiorano i 40 gradi. Ossessionati da qualcosa che non ho ben identificato (correnti d’aria? batteri? virus? inquinamento?), i kirghisi quel cazzo di finestrino non ci pensano nemmeno ad aprirlo.
#3 – Non esiste il concetto di fila
Ti passeranno a destra, a sinistra, da dietro e perfino sopra calpestandoti. Non esiste la precedenza acquisita in virtù di una presenza fisica pregressa, ci si ammassa verso il punto di interesse e si punta dritti alla meta senza guardare in faccia a nessuno.
#4 – Puntualità estrema
Non ci potevo credere, ma alla fine mi sono arreso all’evidenza empirica: il kirghiso spacca il secondo. Probabilmente un retaggio del rigore sovietico.
#5 – Silence, please
Un altro lascito della cultura sovietica, immagino: un silenzio irreale aleggia per le strade, nei ristoranti, nei parchi. Anche nella capitale non si sentono urla, schiamazzi, voci fuori dal coro: il silenzio e la compostezza regnano sovrani. Siamo ai livelli della Scandinavia (quando sono ancora tutti sobri).
#6 – Guida a sinistra, ma alcune macchine hanno il volante a destra
Si guida sulla corsia destra, come da noi, ma alcune macchine hanno il volante alla inglese (sulla destra). Solo alcune però: infatti non sai mai da che parte entrare.
#7 – Il motore rimane acceso
Se ci si ferma per una pausa lunga anche diversi minuti, nessuno pensa lontanamente di spegnere il motore, che rimarrà bello pimpante fino alla ripartenza.
#8 – Il kirghiso ha l’oro in bocca
Ogni sorriso che si rispetti contiene circa mezzo chilo d’oro.
Bene, direi che ormai posso anche deporre penna e calamaio virtuali, tanto il resto del viaggio è stato solo attesa e Ibuprofene generico post sovietico.
Fate un salto in Kirghizistan il prima possibile, soprattutto se vi piace la montagna: dubito rimarrà così innocente, genuino e lontano dal turismo di massa ancora a lungo. Alla prossima.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!