Balcani 2018 – #3 – Bulgaria – Ricordarsi che bisogna morire

Memento mori!

Così si ammoniva in passato il prossimo per ricordargli che tutti dobbiamo morire. Osservazione inappuntabile anche ai giorni nostri, per carità, ma non è che c’è bisogno di tappezzare il villaggio di promemoria.

E invece no, a Rila pare sia un’esigenza imprescindibile.

Non sono riuscito a capire se sia un’usanza bulgara, se sia una celebrazione annuale, o se semplicemente qui a Rila siano tutti ossessionati da una morbosa celebrazione dalla morte.

Fatto sta che in questo villaggio sperso tra le montagne dell’omonino parco nazionale sembra non si pensi ad altro.

Sui portoni, sui muri dei palazzi, sugli alberi, sui pali della luce, persino sulle porte dei garage: è tutto tappezzato di necrologi.

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Colpo di classe che sancisce la portata della questione un enorme fiocco nero appeso fuori da una porta, con a rimorchio naturalmente un necrologio esplicativo in cirilico.

Balcani 2018 - #3 - Bulgaria - Ricordarsi che bisogna morire

Quando c’è da fare sapere che è venuto a mancare qualcuno, qui a Rila non si lesinano mezzi ed energie.

Devo capire il perché di tutto questo: chiedo a Google. La ricerca ‘necrologi Bulgaria’ non restituisce alcun risultato se non proprio delle foto di necrologi di Rila.

Chiedo alla padrona dell’albergo: peggio, quella non spiccica mezza parola di inglese. E usare il solito ‘motora!’ che ti cava sempre d’impiccio nei Balcani (vedi puntate precedenti) stavolta non avrebbe senso, visto che siamo in Bulgaria e si parla bulgaro (e non serbo croato).

Non mi rimane che riflettere sull’inevitabile trapasso, annaspando nel vuoto della sera nella spettrale quanto deserta Rila mentre il sole va a nascondersi dietro ai monti e le ombre dei caseggiati fatiscenti si allungano sulla scialba via centrale.

(Corsivo da interpretare come banale artificio retorico usato per impartire slancio drammatico alla narrazione).

Domani dopo aver visitato il monastero punterò verso la Grecia. Lì avrò a disposizione i discendenti dei più grandi pensatori per confrontarmi sulle posizioni filosofiche che avrò sicuramente maturato nella notte.

Ricordati che devi morire!

E chi se lo scorda qui a Rila. Quasi che comincio a capire chi va a Ibiza.

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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