Una tratta assolutamente spettacolare quella tra Florina e la Zagoria, che passando per i laghi di Prespa, contesi tra Grecia, Albania e Macedonia, arriva ai paeselli abbarbicati alla catena montuosa del Pindo, al cospetto del mastodontico Vikos canyon.
In assoluto la migliore del tour da un punto di vista prettamente paesaggistico e motociclistico: se siete maniaci delle strade di montagna prendete nota dell’itinerario qui.
Laghi di Prespa e Zagoria: veri e propri pezzi da novanta, ci scriverò magari un paio di articoli ad hoc nella sezione apposita del blog…qui come sempre vi farò perdere tempo trascinandovi in altre questioni.
La questione altra di oggi è la seguente: mai parlare di geografia nei Balcani.
Mi spiego meglio: ogni volta che cerchi di dare un nome a una data porzione di territorio rischi che qualcuno si incazzi a morte. Qualche esempio.
Stai guidando in Bosnia Herzegovina e all’improvviso compaiono scritte in cirillico. Sei forse entrato in Serbia e non te ne sei accorto? No! Sei semplicemente nella Repubblica Serba nel territorio bosniaco…
Ah ho capito, quindi sono in Serbia!
No! Sei sempre e comunque in Bosnia Herzegovina. La Serbia vera e propria si chiama ‘Repubblica di Serbia’. Come ho fatto a confondermi.
Oppure ti ritrovi al bar con un macedone e parli del Kosovo. Forse lui ti dirà che il suo paese non confina col Kosovo. Eppure tu giuri di averlo passato quel confine e di aver pure il timbro sul passaporto, ma niente. La Macedonia per lui non confina col Kosovo.
Semplicemente perché il Kosovo per lui è Serbia. E nulla conta che formalmente la Macedonia abbia riconosciuto il Kosovo nel lontano 2008.
Poi c’è il momento in cui realizzi che quella integrata nella bandiera del Kosovo è l’aquila albanese…e ti ricordi che il Kosovo infatti è proprio a maggioranza albanese…possiamo dedurne forse che il Kosovo sia una succursale dell’Albania? No, l’Albania ha ufficialmente riconosciuto il Kosovo…ma gli albanesi che vivono lì sembra che la pensino diversamente, tanto che vorrebbero annettersi al paese delle Aquile.
Basta leggere Wikipedia per capire che la faccenda non è troppo lineare:
‘il Kosovo è uno stato parzialmente riconosciuto dei Balcani…’
Il casino non finisce con il Kosovo. C’è dell’altro. Se parli con un greco della Macedonia, ti dirà che la Macedonia che intendi tu non esiste nel modo più assoluto. Prova ad argomentargli il contrario e ti salterà alla giugolare. Perché per un greco la Macedonia è la regione greca tra la Tracia e l’Epiro. Non certo quello statarello stretto tra Albania, Grecia, Bulgaria, Serbia e Kosovo (sempre che per te il Kosovo non sia Serbia, si intende!) che tutti noi chiamiamo a cuor leggero ‘Macedonia’.
Per i greci quello statarello si chiama ‘FYROM’ (Former Yugloslav Republic of Macedonia).
In pratica il semplice enunciato ‘la Macedonia confina col Kosovo’ non ha senso né per i greci, né per i macedoni che non leggono un giornale dal 2008, né per gli albanesi del Kosovo, né tanto meno per i serbi. Per i kosovari? Boh. Sul Kosovo quel che dici sbagli.
Al sesto viaggio da queste parti ho capito che la geografia balcanica è una questione ontologica: c’è da capire cosa esiste e per chi.
Io comunque getto la spugna. Mi pareva già inutilmente complicato dover contemplare le regioni a statuto speciale italiane quando facevo le medie, figuriamoci districare questa matriosca di contraddizioni inconciliabili mentre viaggio.
Più che altro alla prossima calata balcanica sarebbe bello partire dalla Slovenia e arrivare fino alla Macedonia (va a capire quale!) in sella alla Silver Slut dotati di bandierina presidenziale con scritto qualcosa tipo:
‘ PER ME SARETE SEMPRE JUGOSLAVIA!’
…così…giusto per vedere che succede.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!