Non sapevo nemmeno esistesse un cammino di Santiago portoghese. Pensavo esistesse solo quello francese che parte da Roncisvalle, quello che avevo intercettato nella traversata pirenaica in moto del 2021.
E invece di cammini che portano a Santiago de Compostela ce ne sono a manciate, spesso accompagnati da qualche variante che ti fa arrovellare sulle mappe. Io ho scelto di partire da Porto e seguire il Cammino della Costa, aggiungendo la variante Espiritual tanto per incasinarmi sul finale.
Sono 300 km che ho deciso di spalmare in 12 giorni, con uno di riserva se qualcosa dovesse andare storto in tutto questo macinare.
Ho congegnato uno zainetto di appena 25 lt che sfiora i 4.3 kg: di meglio non credo si possa fare. Farò bucato quando serve.
Ora sono a Porto, a sorseggiare del porto e a mangiare qualche natas appollaiato sul lungo fiume che sbrilluccica nel sole del tardo pomeriggio. Non ho dormito, sono stanco e devo recuperare, quindi tra poco tolgo le tende e mi rintano nel mio loculo in camerata da 20 a rifiatare un pò.
Il programma per domani è spietato: punto la sveglia alle 6 e mi infliggo subito un tappone da 33.5 km fino a Viana do Castelo, giusto per vedere se muscoli, tendini e cartilagini reggono o se devo preparami a una disfatta poco decorosa.
Non ho mai studiato così poco per un viaggio. Ho giusto scaricato una app per orientarmi nelle tappe, ma fatalmente proprio ieri ha iniziato a crashare a ogni avvio. Promemoria: mai aggiornare le app che funzionano.
Non so niente e non mi frega di sapere niente, ho solo voglia di camminare. Possibilmente senza troppi bottonari intorno. Tipo Forrest Gump, ma un po’ più stronzo.
E non cosa aspettarmi, davvero. Intuizioni cognitive? Epifanie esotiche? Illuminazioni spirituali? Cimici da letto?
Vi farò sapere, ma propendo per le cimici.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!