Oggi è una di quelle giornate passate sugli autobus, quelle tratte che dovresti fare di notte ma che per un motivo o per l’altro non puoi e allora ti toccano tredici ore su un seggiolino stretto mentre fuori furoreggia la Colombia. Il che equivale a buttare nel cesso un preziosissimo giorno.
Preziosissimo per me, ma sostanzialmente a valore zero per Peppe, il tipo che ho conosciuto su un bus verso Salento, in viaggio a tempo indeterminato da qualche mese per l’America latina.
Peppe una volta tanto non è un tedesco, un francese, un olandese o uno spagnolo: è un italiano di 24 anni.
Merce rarissima, gli italiani a vent’anni non li trovi zaino in spalla a vagare oltreoceano da soli, al massimo li vedi in gruppo in Croazia, in Grecia o a Ibiza a sfasciarsi di alcol e droghe, ma giusto un paio di settimane che mamma poi si preoccupa. Tutta vita. Se trovi qualche italiano backpacker solitario in giro stai sicuro che è un over 30/40 che ha capito il giochetto troppo tardi e adesso si mangia le mani perché ha da combattere con le ferie che non gli bastano mai.
Peppe no, Peppe ha scelto la via del sabbatico dopo aver fatto un tirocinio in Germania per tre anni. In pratica ha detto quello che avremmo dovuto dire tutti prima di infognarci con tutta quella foga nel rutilante mondo del lavoro.
Peppe ha detto: ‘con calma.’
Si sta facendo anche le giuste domande il Peppe, soprattutto si chiede se lavorare cinque giorni la settimana aspettando il weekend e poi ricominciare daccapo sia vivere bene solo perchè si guadagnano più soldi.
Buono Peppe, stai andando davvero benone. A te la faccenda del posto fisso non t’ha imbambolato, ti prego continua così.
La cosa che mi ha stupito però di più del Peppe è che viaggia pianificando sistematicamente scorribande sessuali: sì, si sta facendo strada a botte di banana. A vederlo non ce lo facevo mica.
Si piazza lì col suo bel Tinder Plus, si geolocalizza nei luoghi che pensa di visitare nei prossimi giorni e butta l’amo. Qualcosa abbocca sempre, dice. Poi modula e calibra le tappe in base al pescato.
Magari lascia indietro la pianificazione del Perù, di cui ammette va candidamente di non sapere una mazza anche se domani sarà alla frontiera, ma sono sicuro che avrà già una manza Inca dalle parti di Lima o Cuzco che saprà ben istruirlo sugli highlight del luogo.
Hai capito il Peppe?
Sarà ancora acerbo come viaggiatore, avrà ancora lo zaino di piombo con troppa roba inutile dentro, avrà un po’ di confusione sulla geografia del continente…però dai, ha già il suo stile.
Piuttosto, devo ricordarmi di mandargli la guida del Perù in pdf, chissà che tra una scrollata a destra e l’altra non trovi il tempo di dargli una letta.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!
Un commento su “Colombia 2019 – Giorno #13 – Hai capito il Peppe? (Quando Tinder batte Lonely Planet)”