Tre amici che si conoscono dall’asilo a caccia di aurore boreali a bordo di un 4×4 tra poderose tempeste di neve, ghiacci eterni e affettati misti.
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Anche stamattina il primo pensiero affiorato dalle mie nebbie mentali è stato: UCCIDERE FRANCO, UCCIDERE FRANCO. Perché anche stamattina è riuscito a svegliarci un’ora prima del dovuto. Mettendo sì la sveglia alle 7.40 come pattuito, ma dimenticandosi che i paralleli hanno il loro peso sui fusorari. E che l’Islanda fa un semplice quanto perentorio -1 sul fuso del belpaese. Risultato: alle 6.40 ora islandese (che purtroppo è quella che ci interessa) trilla la sveglia android. E Franco, non si sa bene perché, è già in tenuta tecnica. In risposta alle nostre minacce di morte piuttosto articolate la sua risposta è: ‘eh dai Axo qualcosa ce dovrai scrive ‘nte sto blog!
Ore 22.15 – Breaking news
Mentre scrivo queste righe introduttive sbevazzando Negramaro vendemmia 2013 con gli altri in un bungalow di Selfoss, ecco che il titolare del camping bussa alla porta e poi si affaccia alla finestra. Noi gli dedichiamo parole di tipica amicalità anconetana: ‘chi è che rompe il cazzo? che cazzo vole questo?’
E lui per tutta risposta:
‘Do you want to the sea the Northern Lights? Go outside ! Now!’
Esplode l’euforia incontrollata nel bungalow, con gente che arraffa indumenti di altra gente, gente che esce in pigiama e ciabatte, gente che aveva capito ‘avete lasciato le luci della macchina accese’ salvo poi realizzare che bisognava fiondarsi fuori, subito.
Ed eccola li, la nostra prima e forse unica aurora. La inquadriamo un attimo, torniamo alla tana e ci vestiamo al volo (perché fuori si gela) e montiamo in macchina (alticci) per sfuggire alle luci della città e guadagnare in visibilità. Nonostante l’indice kp (che indica l’attività magnetica) sia a poco più di 2, lo spettacolo riesce a tenerci a temperature abbondantemente sotto zero per quasi due ore. Una luce verde dalle forme sempre in movimento che si dipana su un cielo trapuntato di migliaia di stelle. Qualche complottista 2.0 a tratti ci avrebbe visto forse delle scie chimiche.
Tornati al bungalow la scena ricorda Pompei post eruzione Vesuvio: tutto rimasto come al momento dell’esplosione adrenalinica che ci aveva fatto schizzare fuori.
Dopo questo apice mi tocca far passare in secondo piano le altre cose viste e fatte in questo primo intensissimo giorno di Islanda: Thingvellir, Geyser, la titanica Gullfoss (una delle mie cascate islandesi preferite), il bagno fatto in una hot tube all’aperto, la pasta al sugo di cinghiale che ci siamo cucinati.
Solo una considerazione: studio delle previsioni meteo, app android per monitorare indici di attività geomagnetica, venti e fase lunare…si ok, ma se non c’era il tizio preso a maleparole che ci distoglieva dall’avvinazzamento col cazzo che noi stasera vedevamo l’aurora!
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!
Vidi anch’io l’aurora nel 2005. Era Dicembre mi pare. durante una serata passata in giro x Helsinki avvistai una luce verde tra i palazzi in lontananza. ho anche dei testimoni se nn mi credete! 😉
non hai prove!