Messico 2018 – giorno #9/10 – Baja California – Quei post antieuropeisti ad alto contenuto erotico

ATTENZIONE: quello che segue è un post ad alto contenuto erotico. Se pensate che questo possa urtare la vostra sensibilità è il momento di fermarsi nella lettura.

Sono solo, a mollo in una piccola pozza termale in un canyon della Sierra de la Laguna. L’acqua è calda e incredibilmente trasparente, da rimanerci ore. Non ho programmi se non continuare a cuocermi in questo brodo.

Ma arrivano Carla e Karolina, 24 e 28 anni, entrambe made in Mexico. Carla ha i tratti indio con in testa un biondo platino in coordinato con quel suo costumaccio intero color oro di un kitsch avvilente. Katerina sembra invece più una cubana e sfoggia un culo da Brazzers con un tanga minimalista. Il suo è uno di quei culi che se le lanci una biglia giù per la schiena, la biglia arrivata a fondo corsa si impenna e schizza via verso il soffitto. Amico maschio, dovresti avermi inteso. Chissà quante volte avrai fatto il test della biglia con risultati deprimenti.

Le due ragazze sono gentili, incuranti della legge e disinibite. Entrano subito in acqua. Dopo un giro di alcolici e sostanze, Karolina assume movenze da predatrice e inizia ad avvinghiarsi su Carla. Carla all’inizio è un po’ titubante, ma poi si lascia andare. Tanto non c’è nessuno. A parte me, si intende.

State ancora leggendo scommetto.

La panterona col culo disegnato al compasso è incontenibile, sembra volersi mangiare Carla e in effetti poco ci manca. Io non mi scompongo, ho studiato tanto sulla carta stampata prima e sui video didattici poi, figuriamoci se mi trovo a disagio. Non immaginatemi distante a fare il guardone, ho la mia dignità: io sono proprio lì a due centimetri e la predatrice d’ebano se ne compiace. Occhiali da sole, faccia di bronzo: sono in prima linea, impassibile. E tenete a mente che l’acqua è trasparente, è un dettaglio importante nell’economia della faccenda, lo capite bene.

È evidente come la mulattona tutta tatuaggi domini sia psicologicamente che fisicamente la timida Carla, ridotta a gingillo erotico nonché schiavetta personale. Carla che rulla, che stappa birre, che cura la selezione musicale e che ci preparerà un chevice di gamberetti a fine show. Ma lasciamo stare i gamberetti che sono dettagli, torniamo a Carla che comunque ormai non sembra troppo a disagio quando si vede riempita la bocca di lingua. Anzi mi guarda e sorride. Poi è l’istigatrice che si gira verso di me, sempre insondabile dietro i miei occhiali a goccia, piega un angolo della bocca lasciva e mi fa:

‘Hermoso eh? Te gustas?’

Adesso è il momento di svestire i panni del Buddha e dire la mia. Che sarebbe:

‘Sono quasi sicuro potreste fare di meglio…’

Ma non faccio in tempo. No.

Arrivano in rapidissima successione una coppia di vecchi inglesi del cazzo, un ensemble di francesi di merda e un’altra nordeuropea dei miei coglioni. Tutti in mezzo metro quadrato.

Il prossimo che dice ci vuole più Europa gli sputo in faccia. Europa unita una fava, io vi odio tutti.

Messico 2018 - giorno #9/10 - Baja California - Quei post antieuropeisti ad alto contenuto erotico

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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