Patagonia 2017 – giorno #10 – Cile – Grazie Philip Jefferson!

Polvere, autostop, fiordi, trekking, ghiacciai e personaggi come sempre epici: di nuovo da solo a sudare sangue sulla impareggiabile Carretera Austral. Con un piacevole diversivo sul lato argentino.
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Arrivato a Cochrane dopo un cambio di programma volante (ormai sono uno specialista nel contrattare col conducente una certa flessibilità sulla mia fermata) mi sistemo in un ostello dove mi accoglie una dueña (padrona) tutto sorrisi. Zero sorrisi il marito, che assomiglia a Philip Drummond (papà di Arnold) ma con l’affabilità di George Jefferson (dei Jefferson appunto). Lo battezzo subito Philip Jefferson in onore delle due immortali sit-com.

Rustico e di poche parole solo con me: con gli altri risate, abbracci, succhi di frutta extra. Per me parole a mezza bocca, più che altro monosillabi, e gestualità abbozzata. Gli devo essere andato di traverso quando gli ho chiesto di accendere il boiler perché volevo lavarmi i capelli. Poi gli ho domandato se avesse un phon ma lui mi ha detto ‘non ce l’ho, tagliati i capelli e risolvi’. Credo sia un figlio di qualche rifugiato nazista, qui ne è pieno.

Ma sotto la scorza da gerarca, Philip Jefferson serba un cuore d’oro. Non solo mi accende la stufa cosicché possa asciugarmi il mio mezzo metro di capello (salvo gelarmi con la disapprovazione dei suoi occhi 100% ariani mentre mi accuccio a terra per sfruttare al massimo il calore), ma mi passa un’informazione preziosissima per un trekking al parque Patagonia a cui avevo rinunciato per questioni logistiche.

C’è un tizio che lavora come elettricista proprio nel parco, vive a qualche isolato più in là. Philip Jefferson mi distilla qualche indicazione trattandomi con l’usuale sufficienza, come a dire tanto non lo troverai mai, miserabile capellone.

Ed eccomi in strada, sotto una pioggerella fina, a bussare porta dopo porta chiedendo del chico que trabaja al parque Patagonia. E alla fine lo trovo, porco Giuda se lo trovo. Tra tre giorni Claudio mi porta al parco, che dista da Cochrane 28 km: partenza alle 7 e ritorno alle 18. Naturalmente a scrocco. Grazie Philip Jefferson, puoi trattarmi come una nullità, un fricchettone, un  disadattato, in ultima analisi puoi trattarmi come ti pare, ma la mia gratitudine per te riecheggerà in eterno attraverso le desolate vie della tua Cochrane, penultima fermata della Caretera Austral.

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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