Anche stavolta siamo alla fine: è tempo di discernere i dettagli inutili dalle questioni importanti…
Tre giorni di trekking a El Bolsòn con tenda e vettovaglie e io parlo di chiappe al vento? Sì…
Altro che villaggio dal sapore hippie, questo è un inferno. Vie intasate di macchine, autobus e taxi, brulicare di turisti in ogni direzione si posi lo sguardo. E’ il caos. E io che già mi maledicevo per non aver portato i miei jeans a zampa. Ma la scappatoia era dietro l’angolo…
La formula viaggio=denaro è sbagliata, o meglio imprecisa. Per viaggiare non servono soldi…
E’ salendo su un bus che percorre la Ruta 40 che si percepisce l’abissale differenza che c’è tra il viaggiare in Patagonia cilena e viaggiare in Patagonia argentina…
Per i viaggi a tempo contingentato è come per la musica: non si improvvisa a cazzo, tocca aver studiato…
Adoro Cochrane, la sua patina color ocra e gli interrogativi che solleva: dove lo mangio un bel cordero asado? E non dico un vino invecchiato in barrique, ma almeno una birra da qualche parte la troverò?
Quando sotto la corazza da gerarca nazista si nasconde un cuore d’oro…
Non capita mica tutti i giorni di vedere trascinare alla fune un’intera casa per le vie di un villaggio da una folla impazzita…
Spostamenti logistici, pioggia, tosse, sensazione di bagnato (perché ero bagnato), ‘attrazioni imperdibili’ perfettamente inutili. Tanto vale parlare d’altro…