Una grande traversata in solitaria del Sud America: dall’Ecuador alla Patagonia cilena e argentina, passando per il Perù e chiudendo con due capatine in Brasile e Uruguay. Un viaggio per me memorabile.
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Appena sceso dal traghetto a Chacabuco, che mi ricorda un porto islandese ma con gli alberi, mi sono reso conto che la Patagonia é davvero un altro mondo rispetto al resto del Cile. Vento. Luce. Paesaggio. Case. Facce. Attitudini. Tutto.
Con una combinazione poco onorevole di mezzi mi ritrovo a Villa Cerro Castillo, un paesello dominato dall’omonima montagna a forma di castello. Strepitosa la montagna, strepitoso a suo modo il paesello.
Non c’è assolutamente nulla. La Carretera Austral ti ci porta, tu ci entri, parli con quelle due anime che trovi per quelle quattro vie, cerchi di capire cosa puoi fare e soprattutto come.
Fossi un cacciatore di teste, porterei un candidato a Villa Cerro Castillo (anzi gli chiederei di trovare un modo per arrivarci) e dichiarerei: ‘creati una due giorni che abbia un senso e ti assumo’. Se poi riesce pure a lasciare Villa Cerro Castillo in tempi ragionevoli lo faccio amministratore delegato. Perché ho trovato cosa fare, eccome: una cena a casa di una nonnina, tutti insieme, io lei e suo marito, oppure l’immancabile quanto splendido trekking sfasciagambe il giorno dopo. E come non menzionare la manciata di ore a fare autostop al tramonto in stretta competizione coi veterani del dedo.
Ma trovare un mezzo per fuggire da Villa Cerro Castillo e muovere verso sud…quello è stato davvero un incubo…TO BE CONTINUED.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!
Sempre bellissime foto dei luoghi magnifici. ..
Tutto merito dei luoghi… io sono il peggior fotografo del mondo e il più restio a scattare!
Beh, continua a scattare per favore perché sono una meraviglia!