Una grande traversata in solitaria del Sud America: dall’Ecuador alla Patagonia cilena e argentina, passando per il Perù e chiudendo con due capatine in Brasile e Uruguay. Un viaggio per me memorabile.
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In questi miei giorni concitati lungo la Carretera Austral, è andato in scena un circo di personaggi, situazioni e interazioni semplicemente memorabile. Ne butto lì un affresco confusionario e rocambolesco, come lo è stato il mio incedere su questo sterrato che serpeggia tra panorami irripetibili.
Trovare un posto in bus per Villa O’Higgins
Solo due bus la settimana della linea Catalina: tutti già pieni e devi assolutamente arrivarci domani o sarai costretto a ripiegare su un itinerario completamente diverso che non ti sfagiola. Attimi di sconforto, telefonate, piani B/C/D in rampa di lancio. Per puro caso incontri il padrone stesso della linea Catalina e scopri che siccome c’è molta richiesta forse metterà un doppio bus domani, ma si saprà solo alle 8 di sera perché si è rotto un pezzo e non si sa se il ricambio arriverà in tempo.
Nel frattempo però si libera miracolosamente un posto, lo prendi con l’entusiasmo di Fantozzi quando prenota la suite imperiale a Capri. E comunque il pezzo arriva, il boss raddoppia la potenza di fuoco della sua flotta mettendo in servizio il secondo sfavillante bus…ma la mattina…metà della gente prenotata non si presenta. Risultato: posti a non finire per Villa O’Higgins.
Prenotare un bus di ritorno della linea Gordo Gómez
Se devi andare da Villa O’Higgins a Tortel, si va a casa di Gordo Gómez stesso (letteralmente Gómez il ciccio), nel suo sofà. Li perfezioni la transazione tramite le sue figlie che avranno sì e no dodici anni. Se però hai la folle richiesta di comprare anche il ritorno Tortel-Villa O’Higgins, vanno tutti nel pallone.
Tutti tranne Gordo Gómez, che viene scomodato per gestire in prima persona l’inedita quanto audace richiesta. Allora gli si spieghi che devi assolutamente essere sicuro di avere un posto per tornare a Villa O’Higgins la sera stessa, anche se proprio non riesci a capire per quale motivo non si dovrebbe poter prenotare una andata + ritorno come in qualsiasi luogo del mondo.
Il buon Gordo Gómez (che è realmente ciccio), allora metterà in campo le sue collaudatissime procedure di customer service e si arrabatterà come potrà tra cellulari e passaparola, e in qualche modo avrai il tuo posto. Anche se il suo bus scalcinato arriverà a notte fonda con 3 ore di ritardo.
Pagare le prenotazioni per sconfinare in Argentina tramite trekking
L’agenzia che cura questo pazzesco passaggio di confine Cile-Argentina chiude alle 21.00, ma prima delle 17.00 non ti accetta la prenotazione perché fino a quell’ora non si sa se il traghetto salperà o meno. Solo che tu torni col bus di Gordo Gómez proprio alle 21.00, e sai benissimo che per quanto Gordo Gómez sia un ciccione dal cuore d’oro attento ai bisogni dei suoi clienti, il suo poderoso mezzo non sarà mai puntuale.
Quindi? Ci pensi su e alla fine dai i soldi alla padrona del tuo ostello e le chiedi se può andare lei in agenzia dopo le 17. Lei gentilmente lo fa, tu le dai 10 su booking.com. Do ut des.
Cercare di contrattare un passaggio in macchina o un cavallo per sconfinare
Questa è stata l’interazione più bizzarra e serve una premessa. Il sig. Carlos Levican è un abbiente proprietario terriero che gestisce in questa terra di confine soluzioni logistiche ad alto valore aggiunto (cioè trasporti arrangiati e assolutamente in nero).
Egli vive felice e ricco sfondato in mezzo al nulla tra Cile e Argentina, dove però non c’è il telefono. Ma come contattarlo per fruire dei suoi servizi? Qualcuno in paese mi ha suggerito una soluzione impensabile: andare dai carabinieros per chiedere loro di contattare via radio altri carabinieros nell’altro lato dell’immenso Lago O’Higgins, affinché questi avvisassero a loro volta a voce il suddetto Carlos Levican che un ‘mochillero italiano ha bisogno di un cavallo o un passaggio per i primi 16 km del trekking di sconfinamento’, sottolineando che ‘senza ausilio di mezzi di locomozione il viaggiatore non farà in tempo a prendere l’ultimo traghetto del Lago del Desierto, in Argentina’.
Arrivato là, dopo 4 ore di navigazione sul primo barcone, nessuna traccia del Levican: solo altri carabinieros. Ma dopo un po’ che giravo sconfortato per il molo, eccolo fendere l’orizzonte col suo 4×4, corroborato dal suo smagliante sorriso da agiato latifondista. Triangolazione riuscita, anche se non so bene come.
Insomma l’avrete capito: se volete testare la vostra tenacia, flessibilità, capacità organizzativa, doti sociali, creatività e non ultimo la vostra dose di culo…la Carretera Austral è davvero il terreno giusto.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!
Esci una foto di Gordo Gomez!
La sua figura mi affascina parecchio