Una grande traversata in solitaria del Sud America: dall’Ecuador alla Patagonia cilena e argentina, passando per il Perù e chiudendo con due capatine in Brasile e Uruguay. Un viaggio per me memorabile.
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Ho già detto dell’importanza strategica dei servizi logistici avanzati offerti dal sig. Carlos Levican nell’economia del mio piano A: sconfinare via terra da Villa O’Higgins (Cile) a El Chalten (Argentina) in circa 12 ore.
Che ha di così speciale questo sconfinamento? Che combina due traghetti e diversi km di trek, più eventuali passaggi in camioneta o cavallo. Il tutto in rara solitudine, tra paesaggi come al solito sublimi fatti di boschi, laghi e lagune dell’azzurro rubato al cielo più azzurro mai visto, montagne incappucciante, lingue glaciali scintillanti al sole. Credetemi, è una sbatta enorme in termini organizzativi, fisici e soprattutto psicologici, perché come sempre le informazioni sono frammentarie, contraddittorie e naturalmente il ‘non si può sapere’ incombe come una scure, riecheggiando con la persistenza di un mantra per le vie di Villa O’Higgins.
Ma non solo il gioco vale la pena: devo ammettere che la pena vale il gioco. Se fosse tutto chiaro, sicuro, in definitiva facile, sarebbe un’esperienza in qualche modo più ordinaria. Mi viene da pensare che sia tutta una mossa di marketing orchestrata dai governi in causa, giusto per mantenere viva la fiamma e farci sentire tutti un po’ più avventurieri. Ma ci credo poco…é semplicemente la Patagonia cilena.
Il Levican poi, è davvero un miracolato. Non solo nasce possidente, ma agli albori del secolo XXI ecco che si apre questo passaggio tra Cile e Argentina e toh…passa proprio per il suo immenso podere! In men che non si dica il Levican appronta un rifugio, un camping e i predetti servizi di trasporto. Come se non bastasse il governo vuole costruire una pista di atterraggio di emergenza (ad oggi inutilizzata) proprio nel suo terreno…e ne compra un bel pezzo.
Sig. Carlos, el gobierno pagò bien?
Claaaaro!!! Muuuuuy bien!!!
Non deve essere facile vivere li, soprattutto nel lungo, buio e severo inverno patagonico…Ma non ho mai visto una persona più sciallata del Levican.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!