Sud America 2015/16 – Giorno #49 – Argentina – Toccata e fuga al Perito Moreno con gran chiusura di asado

Una grande traversata in solitaria del Sud America: dall’Ecuador alla Patagonia cilena e argentina, passando per il Perù e chiudendo con due capatine in Brasile e Uruguay. Un viaggio per me memorabile.
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Statisticamente e storicamente i ‘must see’ mi deludono. Troppe aspettative, troppi turisti, troppo business. Mi sono quindi avvicinato al famoso Perito Moreno con un certo animo, del tipo: ok, sono quaggiù verso la fine del mondo, devo vederlo, magari in volata. Ma non serbo particolari entusiasmi.

E certo, ci sono stati i soliti spettacoli beceri tipo gente che aspetta che cadano pezzi dal fronte del ghiacciaio guardando direttamente nello smartphone per immortalare l’evento (= momento perso)…all’urlo di ‘ah Gigggi…l’hai preso?!? Aoh l’hai preso?! Ah Gigggi?! E risponneme!!!’…

…ma dalle 18 in poi la luce ha dato spettacolo e sì: con le giuste condizioni meteo il Perito Moreno spacca i culi ai passeri.

Andateci col bus della sera, datemi retta. E quando siete li…non fate 300 foto al secondo…guardatelo, godetevi i cambi di luce, aspettate che collassi qualche enorme pezzo dal fronte e gustatevi il tonfo sordo e le onde gigantesche che si generano, senza portarvi il cellulare agli occhi come automi. Guardatelo perdio, guardatelo per davvero! Fine dei consigli.

Alla cena nutrivo invece aspettative ai vertici per la Tablita, parilla di cui si faceva un gran favellare durante i trek a El Chalten. E che dire: il cordero patagonico asado ancora una volta non delude. A prescindere dal meteo, dall’orario e dai turisti italiani che hai tra i coglioni.

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Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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