Una grande traversata in solitaria del Sud America: dall’Ecuador alla Patagonia cilena e argentina, passando per il Perù e chiudendo con due capatine in Brasile e Uruguay. Un viaggio per me memorabile.
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Ed eccomi qui, di nuovo in Cile, certosinamente piazzato a Puerto Natales, porta di ingresso al celeberrimo parco nazionale Torres del Paine, per quei tanto agognati e pianificati 110 km distribuiti su 4 giorni che purtroppo non promettono niente di buono dal punto di vista meteo.
Ma sono contento, comunque vada, perché pur con tutte le improvvisazioni del caso occorse in questi 50 giorni on the road, l’11 febbraio dovevo tassativamente essere qui. E qui sono. E non è stato per niente facile nè tantomeno lineare. Efficienza svizzera, stile italiano.
E qui a Puerto Natales ci sono solo escursionisti: tutti assorbiti dai febbrili e talvolta isterici preparativi per l’assalto al parco più bello e ambito del sud America. Al supermarket incontro non a caso una serie di personaggi conosciuti lungo questa entusiasmante discesa verso l’Antartide…ed è un bell’incontrare. Ognuno col suo tragitto, le sue storie, i suoi intoppi: ma alla fine tutti col sorriso stampato sulla faccia bruciacchiata dal sole, tutti pronti a prendere poderosi schiaffi patagonici da sua maestà Torres del Paine, che per i prossimi giorni minaccia pioggia e venti magellanici fino a 135 km/h.
Ma come ho già scritto altrove…se vuoi il relax…vai alla playa.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!
Complimenti e buon proseguimento! 😉