Traversata Imperiale Alpi – giorno #1/2 – Sono un miserabile rovina-famiglie?

Vuoi il Covid, vuoi che per qualche bislacca interpretazione normativa la mia azienda ha deciso che dovevo farmi per forza due settimane di ferie consecutive nel peggior periodo dell’anno, mi sono ritrovato in questa traversata delle Alpi in moto.

Dalla Francia alla Slovenia, sfidando una sfilza infinita di passi e valichi, qualche sterrato di alta quota, una ferrata, un paio di trekking e l’ira di Cristina, la compagna di Struso.

È infatti la quarta volta in 12 mesi che strappo Struso ai suoi doveri coniugali: Grecia/Turchia dello scorso agosto, la disfatta sarda di novembre, la Tunisia di gennaio e adesso questa cavalcata di 5000 km spalmata su 18 giorni.

Ma poi Struso ogni volta torna all’ovile così ringalluzzito che Cristina  dovrebbe ringraziarmi, altro che.Si aggiunge il Bertellone da Genova, che però ci lascerà dopo solo due tappe per ricongiungersi alla sua famiglia. Salvo poi tornare da noi cinque giorni dopo per la ferrata sull’Adamello e proseguire la traversata.

C’è poi Lucioli, che pianifica di lasciare moglie e figli appena tornato dalla Grecia (sempre che lo facciano tornare) per agganciarsi dalla tratta slovena.

Quanto a me, mi chiedo se io sia un miserabile rovina-famiglie o un poveraccio che viene usato come valvola di sfogo. In realtà mi vedo più come un ‘facilitatore’ che crede nell’inalienabile diritto alla latitanza. Perché la vita è breve, ma la vita di tutti i giorni è lunga, troppo lunga.

Partiti ieri dopo il lavoro, io e Struso abbiamo raggiunto Bertellone a Genova per pranzo dopo aver passato la notte in un forno crematorio di Castelfiorentino adibito a b&b.

Adesso è notte e siamo a Robilante, pochi passi da Limone Piemonte: da qui parte l’Alta via del Sale, sterratone di 110km tra Italia e Francia che ci fa gola da sempre e che rimandiamo da una vita.

Domani, domani gli tocca.

Traversata Imperiale Alpi - giorno #1/2 - Sono un miserabile rovina-famiglie?

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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