A circa metà viaggio mi sento di buttare giù qualche punto fermo in ordine sparso:
1. L’asfalto in Francia è proprio come dicono: superiore. Salire e scendere dal Colle della Bonette è come correre su binari, sei sopra un nastro che in Italia lo vedi solo in certe parti della Sardegna. Ma forse manco lì.
2. Tra Piemonte e Francia è un Eden senza compromessi per chi vuole mettere le ruote su uno sterrato. E che sterrati. Via del sale, Assietta, Sommeiller: uno meglio dell’altro. E chissà quanti altri ce ne sono. In Trentino te lo scordi, perché lì la prima cosa che vedi quando addocchi uno sterrato è un divieto di accesso grosso come una casa. E ti fucilano sul posto se ci provi.
3. Le piste nere meglio farle con gli sci in discesa che con le maxi enduro in salita (a pieno carico per giunta). L’ascesa allo Jafferau da Bardonecchia è stata tragica, un macabro errore di calcolo che per un pelo (e fortuna) non si è trasformata in un Gennargentu-bis, la disfatta di novembre costata la frizione al Transalp di Struso.
4. Il colle del Sommeiller è strepitoso. Faticoso, ma direi fattibile anche da non esperti. Dai 2700 ai 3000 mt è un po’ bastardo, con pietroni smossi e curve a gomito senza protezioni, ma con un minimo di rudimenti di guida off si arriva in cima. E io ho scoperto che l’ho sempre chiamato col nome sbagliato (pensavo fosse Sommelier, proprio come quello che blatera di ‘sentori di sottobosco’ quando assaggia un vino).
5. La strada militare dell’Assietta è un parco giochi imperdibile. Divertentissima.
7. La Francia è più cara dell’Italia, la Svizzera è più cara della Francia. Per transitiva la Svizzera è più cara dell’Italia.
8. Guidare attorno al lago Maggiore non ti passano cazzo. Mai più.
9. Struso è lento nei preparativi. Lo sapevo già, ovviamente, ma ho affinato l’osservazione del fenomeno. Non è detto che non ci dedichi un post apposito.
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!