Bolivia: Carretera de la Muerte in bici. Tutto quello che c’è da sapere sulla ‘Strada della morte’

La Carretera de la Muerte (Strada della morte) è una delle escursioni più richieste di La Paz, in Bolivia. Chiusa al traffico a causa del numero agghiacciante di incidenti mortali, oggi la si può percorrere solo in bici: 57 km di cui 37 in downhill su un arcigno sterrato a strapiombo sul nulla, una strada trapuntata di croci che da quota 4650 scende a 1525 metri portandovi dall’ambiente altiplanico a quello sub tropicale. Adrenalina, sport e paesaggi: sfizioso vero? Ecco come funziona la discesa sulla ‘Strada più pericolosa del mondo’.

Bolivia: Carretera de la Muerte in bici. Tutto quello che devi sapere - STRAY ERMES (www.ermes.blog)

INTRODUZIONE

La Paz, Bolivia: una delle città più pittoresche che abbia mai visto sorge a 3650 metri, abbarbicata alle pareti di un titanico cratere nel cuore della Cordillera Real, Ande boliviane, circondato da una corona di picchi perennemente innevati che sfiorano altezze da capogiro. La posizione e gli scorci di La Paz sono veramente pazzeschi, e ve lo dice uno con un’idiosincrasia conclamata verso le città.

Ma La Paz offre anche un’infinità di attività outdoor, tra scalate, trekking, ascensioni ai ghiacciai e escursioni di ogni tipo: una delle più famose è quella della Carretera de la Muerte (Strada della morte). I 57 km di quella che i boliviani definiscono la ‘strada più pericolosa al mondo’ oggi si possono percorrere in un solo modo: in sella a una bici.

La Carretera de la Muerte (detta anche camino a los Yungas e pubblicizzata come Death Road per gli anglofoni) parte da 4650 mt sul livello del mare in località La Cumbre (poco fuori La Paz) per piombare poi su Coroico, un villaggio tropicale a soli 1525 metri di altitudine. Se sapete fare due conti avrete capito che parliamo di ben 3125 metri di dislivello. Come lanciarsi in bicicletta dalla cima della Marmolada fino a valle, per darvi un’idea.

Dopo una quantità indecente di morti nel corso degli anni e l’inaugurazione di una nuova strada più sicura, le autorità boliviane hanno chiuso al traffico veicolare questa via lasciando però la possibilità di percorrere tutto il tratto in bicicletta tramite agenzie abilitate. Questo sì che è sfruttare le ricchezze del territorio.

Quanti morti? Statistiche ufficiali riportano una media di 250-300 persone l’anno. Le croci che si incontrano lungo la discesa parlano chiaro, dubito ce le abbiano messe quelli della Oficina de turismo. Senza contare le carcasse dei un furgoni adagiate a fondo scarpata, tra cui spicca uno scuola bus se non ricordo male. Il bollettino più nero in assoluto risale al 1983, con dove i morti in un singolo incidente sforarono quota 100.

Bolivia: Carretera de la Muerte in bici. Tutto quello che c'è da sapere sulla 'Strada della morte'
Carretera de la Muerte: foto di repertorio abbastanza esplicativa

 

CARRETERA DE LA MUERTE: IL PERCORSO

Ma com’è il percorso della Strada della Morte? I primi 20 km si presentano come una serie di saliscendi su asfalto abbastanza impegnativi per chi non è avvezzo alla bicicletta, anche perché solitamente si svolgono in un clima simile a quello che furoreggiava nella Coppa Cobram di Fantozzi, con fitta nebbia e pioggia. Siamo sulle Ande a quasi a 5000 metri, non è che possiamo avanzare chissà quali pretese meteo. In questa prima parte si guida a destra, come in tutta la Bolivia.

Il tratto in downhill fino a Coroico è invece stretto, su fondo sempre sterrato, spesso a forte pendenza con curve e tornanti senza protezioni, inesorabilmente strozzato tra una montagna sul lato destro e burroni da vertigini sul lato sinistro. E la chicca è che si guida proprio a sinistra per permettere ai mezzi pesanti che risalgono da Coroico di stare a debita distanza dal baratro. Tradotto: vicino al baratro ci pedalerete voi.

Dicevo della nebbia: compagna pressoché onnipresente per una buona metà del percorso, si dirada solitamente verso i 2500 metri scoprendo panorami sempre più verdeggianti. Uno degli aspetti più interessanti della disperata discesa è proprio questo passaggio graduale dagli ambienti altiplanici a quelli tropicali: uno spettacolo nello spettacolo.

Bene, turistico è turistico, l’avrete capito. Ma c’è adrenalina, c’è divertimento, c’è attività fisica e ci sono panorami.

E allora in sella, alla bersagliera! 

Bolivia: Carretera de la Muerte in bici. Tutto quello che c'è da sapere sulla 'Strada della morte'

 

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CARRETERA DE LA MUERTE: COME FUNZIONA L’ESCURSIONE (DOMANDE FREQUENTI)

Carretera de la Muerte: serve un’agenzia?

Sì. Non potete percorrere la Carretera della Muerte da soli, dovete rivolgervi a un’agenzia di La Paz. Ce ne sono diverse in calle Sagarganà. Offrono più o meno tutte gli stessi servizi e agli stessi prezzi. Fate un giro e scegliete a intuito. Vi faranno firmare la solita liberatoria che li solleva da ogni responsabilità in caso di MORTE. Entrate nella parte e fatevi impressionare, mi raccomando, fa parte del gioco e anche loro vorranno divertirsi un po’.

 

Carretera de la Muerte: quanto costa?

I prezzi per un’escursione sono compresi tra i 25 e 75 Euro (variabili a seconda del cambio Bolivianos/Euro). La grossa differenza di prezzo è determinata dal tipo di bicicletta: freni idraulici, sospensioni, ciclistica in genere, stato delle gomme. Poi ci sono gli optional: gomitiere, ginocchiere, mascherina per gli occhi. Valutate voi, io la bicicletta base non la prenderei (non frena!) e le protezioni per me sono imprescindibili, perché il rischio di caduta c’è. La dotazione base comprende casco e casacca impermeabile, ma se avete la vostra tenuta antipioggia anche meglio, mettetela sotto. Vi bagnerete.

Ogni escursione comprende nel prezzo: colazione, trasporto fino a La Cumbre, qualche snack energetico, pranzo a Coroico e ritorno in van fino a La Paz. Incluse anche almeno una guida e un fotografo/cameraman che tenterà di appiopparvi foto e filmato della scorribanda. Ah, in omaggio nel mio caso anche una simpatica T-shirt commemorativa con la scritta ‘I survived the Death Road’.

Escluso: ingresso al parco nazionale (circa 1 Euro).

 

Quanto dura l’escursione della Carretera de la Muerte?

L’escursione per la Strada della Morte dura una giornata intera. La corsa in bici vera e propria sulle 4/5 ore a seconda dell’andatura. Il downhill sulle 2 ore e mezza/3 ore. Se ci sono almeno due guide vi divideranno in due gruppi: uno più lento e uno veloce. Vi consiglio di partire col più veloce, se poi non ce la fate aspettate le lumache e unitevi a loro.

 

Carretera de la Muerte: fasi del percorso e logistica

  1. Vi caricano in furgone a La Paz, si fa colazione e si scelgono le attrezzature negli uffici dell’agenzia. Poi di nuovo tutti in van fino a La Cumbre (4560 metri)
  2. Da lì iniziano i primi 20km di saliscendi, possono essere faticosi
  3. Si arriva all’ingresso del parco nazionale, si paga, si risale per un breve tratto in van e poi via: inizia la Strada della Morte vera e propria
  4. Si arriva a Coroico. Si pranza in un hotel di fascia alta con piscina. Se siete nella stagione giusta ci sarà pure l’acqua dentro (nel mio caso era a secco)
  5. Vi ricaricano sul van e vi scaricano a la Paz dove tentano di vendervi foto e filmati. Finito

 

Carretera de la Muerte: è fisicamente impegnativa?

Se siete dei ciclisti abituali direi proprio di no. Se non lo siete, i primi 20 km di saliscendi potrebbero mettervi in difficoltà. Soprattutto se piove e c’è nebbia. In questa prima parte guiderete a destra e ci sarà il normale traffico viario, che in Bolivia non è esattamente il massimo in termini di sicurezza.

I successivi km di downhill sono fattibilissimi a livello fisico da chiunque non abbia paura di guidare relativamente vicino a uno strapiombo e non abbia il terrore degli sterrati.

 

Ma la Carretera de la Muerte è realmente pericolosa?

No. Secondo me nessuno morirà. Se poi fate il downhill a scavezzacollo allora non mi pronuncio, ma in quel caso siete gente che se la va a cercare e potreste tirare le cuoia in tanti altri modi senza scomodare la Death Road in Bolivia. Ciò detto, tenete bene a mente che: le pendenze ci sono, i parapetti mancano, le curve sono strette, il fondo è reso scivoloso dalla nebbia, dalla pioggia e dai corsi d’acqua. E ogni tanto arriva qualche mezzo in senso inverso (evidentemente dotato di permesso speciale per il transito) a cui dovrete cedere la parte verso la montagna.

A questo proposito ricordate sempre quanto detto prima: la parte sterrata va affrontata guidando a sinistra, proprio per permettere agli autisti di camion che risalgono verso La Paz di gestire meglio la distanza dai precipizi. Un elemento in più da valutare attentamente se soffrite di vertigini. Naturalmente se i vostri nervi dovessero cedere potreste sempre issare bandiera bianca e salire a bordo del van. Magari vi rideranno alle spalle, ma tutto sommato meglio irrisi che morti spiaccicati sul fondo di una scarpata di 500 metri.

Volete sapere qual è la parte più pericolosa della Carretera de la Muerte? Secondo me è palesemente il ritorno in furgoncino verso La Paz!

 

Che clima devo aspettarmi?

Freddo pungente alla partenza (4650 metri!) e via via sempre più caldo e umido fino a Coroico. Come già detto l’inizio potrebbe essere tragico, tra arietta frizzante delle Ande, vento, pioggia e naturalmente nebbia. Non disperate, ribadisco anche che verso i 2500 il sole di solito inizia a farsi strada nella coltre nebbiosa per accendere il verde che vi circonda. Vestitevi dunque a strati: l’escursione termica sarà clamorosa. E portatevi dei ricambi e un asciugamano, tanto a Coroico arriverete zuppi e incrostati di fango.

 

Che panorami vedrò?

I panorami sono degni di nota sia nella prima parte su asfalto che nel downhill. La questione semmai è fino a che punto la nebbia vi permetterà di vederli. Sull’altipiano sarete circondati dalle cime innevate della Cordillera Real, mentre scendendo il verde diventerà sempre più predominante, con una vegetazione che si farà progressivamente più lussureggiante fino a diventare marcatamente tropicale. Lungo il downhill cascate, corsi d’acqua e scarpate sceniche vi stuzzicheranno a dovere. Oh non distraetevi troppo, però.

Ecco un video da Youtube che mostra le diverse fasi dell’escursione, dalla preparazione alla discesa vera e propria:

 

E qualche foto di mio pugno, come sempre brutte all’inverosimile:

STRADA DELLA MORTE: VALE LA PENA?

In conclusione, vale la pena pagare per percorrere la Carretera de la Muerte o è solo una trovata turistica? Sicuramente sì, vale la pena. L’escursione è divertente, adrenalinica, nel complesso fisicamente stimolante, conoscerete gente nuova, i panorami sono splendidi sia nella parte alta che in quella bassa del percorso. Tutto sommato non è nemmeno troppo costosa, considerato che vi occuperà un’intera giornata e avrete un pasto coperto. La mia agenzia era seria, le bici in buono stato, le guide preparate.

Se siete nei paraggi di La Paz è un’esperienza che va fatta, anche se chiaramente non ha nulla a che vedere con un’avventura indipendente. Ma non si vive solo di quelle.

 

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©2018 Daniele Galassi
Stray Ermes – Travel blog di un randagio
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Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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