Il Grande Anello dei Sibillini (GAS) è un percorso ad anello di 120 km che si snoda all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tra Marche e Umbria. Originariamente era stato concepito per essere percorso in nove facili tappe con pernotti in rifugio, ma il sisma 2016 ha distrutto o reso inagibile gran parte di queste strutture. Chi si avventura nel GAS oggi lo fa quindi preventivando bivacchi in tenda. Il problema principale però è un altro: dove trovare rifornimenti d’acqua dopo i danni del terremoto? Ecco, questo articolo vi servirà principalmente a una cosa: pianificare le vostre tappe evitando la morte per sete lungo il GAS.
INTRODUZIONE: GRANDE ANELLO SIBILLINI E PROBLEMA ACQUA
Se state leggendo questo articolo conoscete già con ogni probabilità il GAS e state cercando informazioni aggiornate sulle criticità del percorso emerse dopo il sisma del 2016. In particolare vorrete sapere se e dove troverete acqua perché l’idea di morire di sete mentre scarpinate per i Sibillini non vi alletta granché. Bel casino, noi stessi ci abbiamo sbattuto il muso trovando in rete informazioni che poi si sono rivelate assolutamente inesatte sul campo.
[sociallocker]
[/sociallocker]
Il mio gruppo, capitanato da Marco Lucioli, una vecchia volpe dei Sibillini che aveva un conto in sospeso col GAS (no, non parlo di bollette), ha deciso di tentare l’intero giro accorpando e ridistribuendo i km in soli cinque giorni: criterio fondamentale per la definizione delle tappe è stato proprio quello che appariva essere lo scenario ‘acqua’.
Armati del miglior entusiasmo e carichi come muli tra tende, sacchi a pelo, materassini e vettovaglie varie, siamo partiti a fine agosto da Ancona scegliendo come punto di partenza Altino. Io ho potuto partecipare solo alle prime due tappe, ma mi è bastato per testare con mano la gravità della situazione sotto il profilo dell’approvvigionamento idrico.
Il giro originale del Grande Anello dei Sibillini, così come lo trovate nelle guide pre-sisma, prevedeva 9 tappe così suddivise:
- Visso – Cupi
- Cupi – Fiastra
- Fiastra – Monastero
- Monastero – Garulla
- Garulla – Rubbiano
- Rubbiano – Colle
- Colle – Colle le Cese
- Colle le Cese – Campi Vecchio
- Campi Vecchio – Visso
Quando la terra ha ballato, ha ballato veramente forte: attualmente sono inagibili (chiusi o distrutti) i rifugi di Cupi, Rubbiano, Colle, Colle le Cese e Campi. Di conseguenza, come già detto, bisogna riorganizzare tutto in base ai punti acqua e equipaggiarsi con materiale da campeggio/bivacco e scorte alimentari per coprire le tratte critiche. Basandoci sulle informazioni (sbagliate) in nostro possesso, avevamo ridistribuito le tappe come segue:
- Altino – Colle le Cese
- Colle le Cese – Visso
- Visso – Fiastra
- Fiastra – Garulla
- Garulla – Altino
Probabilmente, alla luce delle nuove informazioni, oggi ripenseremmo il percorso.
Ad ogni modo, ecco cosa abbiamo trovato.
GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI: TUTTE LE CRITICITA’ POST SISMA
Di seguito sono riportate criticità idriche (rosso) e criticità di altra natura (blu). Vengono riportati anche i punti di approvvigionamento idrico. Il tutto suddiviso seguendo il giro originario, cioè un anello da Visso.
Zona VISSO
Visso – criticità: centro storico chiuso, strada alternativa per salire a Colle della Torre
Colle della Torre – criticità: sentiero non pulito e poco visibile, si rischia di imboccare i sentieri 307/306 (che conducono comunque a Macereto, ma con un tragitto più lungo)
F.te Santuario di Macereto: non c’è acqua
F.te Cordagnolo: non c’è acqua
Zona FIASTRA
F.te del Pozzo: pochissima acqua. Il getto è molto debole e c’è rischio di proliferazione batterica. Se ce la fate meglio resistere a arrivare a Trebbio (1 ora, tutta discesa)
Trebbio: acqua in trocca fuori dal Rifugio di Tribbio
Fiastra: acqua nel lavatoio della frazione
Rio Bagno: acqua nel torrente
Zona BOLOGNOLA
Pintura di Bolognola: Rif. La Capanna
Zona GARULLA
Garulla Superiore: acqua nel lavatoio/trocca
Garulla Superiore: Rif. Garulla (acqua disponibile all’esterno, ma apertura rifugio da verificare per telefono)
Casalicchio: acqua nel lavatoio/trocca
Capovalle: acqua nel lavatoio/trocca
Piedivalle: acqua nel lavatoio/trocca
Zona MONTEFORTINO
Torrente Ambro: acqua del torrente
Vetice: acqua nel lavatoio/trocca
Fiume Tenna: acqua del fiume
Rubbiano: acqua nel lavatoio/trocca
Isola San Biagio: acqua in fontanella ingresso paese. Se dovesse essere chiusa c’è l’opzione acqua del cimitero. Non è il caso di formalizzarsi.
Zona MONTEMONACO
Altino: fonte da verificare
Altino: frana di settembre 2018 lungo il sentiero dei Mietitori, da verificare se questa precluda il passaggio*
Santa Maria in Pantano: sorgente Santa acqua nel lavatoio/trocca
F.te delle Cacere: acqua nel lavatoio/trocca
Forca di Presta: la trocca si trova tecnicamente fuori percorso, sulla dx scendendo per pochi metri verso Castelluccio dopo aver superato il bivio per Colle le Cese. Poi si torna indietro e si prende il bivio. Dopo 4 km c’è anche il Rifugio Belvedere, ma è aperto solo quando ha ospiti e fuori non ha fonti d’acqua. Potrebbe essere la salvezza nel caso la trocca di Forca fosse malauguratamente a secco.
*NB: la frana che ha interessato il Sentiero dei Mietitori (tra Altino a Forca) è avvenuta a settembre 2018, cioè successivamente alla nostra escursione. Va quindi verificato se precluda o meno il passaggio. In caso affermativo, il giro sarebbe alla prova dei fatti impossibile da completare. Considerata la morfologia del territorio ci sembra uno scenario poco probabile, ma va accertato prima di mettersi in marcia.
Zona CASTELLUCCIO
Colle le Cese: non c’è acqua
Rif. Perugia: non c’è acqua
Le Tre Fonti: non c’è acqua
Zona CAMPI VECCHIO
Campi Vecchio: non c’è acqua
Campi: acqua nel lavatoio/trocca
Madonna del Condotto: non c’è acqua
Ecco un’immagine che sintetizza quanto detto:
GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI E CRITICITA’: CONCLUSIONI
Come si vede chiaramente, le criticità relative all’acqua sono concentrate nella parte fra Visso e Fiastra e in quella fra Colle le Cese e Campi. In particolare quest’ultima tratta richiede la massima attenzione. Negli altri segmenti la situazione non presenta problemi. Tutto questo, lo ricordo, ad agosto 2018. L’ovvio consiglio è di riempire ogni volta che se ne ha possibilità le scorte, considerando che la tratta Colle le Cese – Campi può ben valere il peso di un carico d’acqua extra.
Non sottovalutate il GAS, se farlo col vecchio sistema significava fare poco più che una passeggiata di salute, nella situazione attuale è un percorso che diventa pericoloso se preso alla leggera. La speranza è che il Grande Anello dei Sibillini torni a essere un itinerario gettonato e valorizzato, ma nel frattempo l’unica cosa da fare è partire il più preparati possibile.
A questo proposito, chiunque avesse informazioni più aggiornate può comunicarmele, sarà un piacere rettificare l’articolo. Io e Lucioli non vi vogliamo mica sulla coscienza.
PS
Vi segnalo altri articoli sui Sibillini che potrebbero interessarvi:
Fioritura Castelluccio: quando sei un idiota e vuoi una foto che lo dimostri
Trekking Sibillini: Castelluccio, Redentore, Laghi di Pilato. Itinerario ad anello tra creste, vette e laghi
[sociallocker]
[/sociallocker]
RISORSE & COLLEGAMENTI ESTERNI
Sito ufficiale Parco dei Sibillini
Informazioni sulla viabilità
©2018 Daniele Galassi
Stray Ermes – Travel blog di un randagio
www.ermes.blog
Gli articoli del blog sono stampabili e scaricabili in pdf. Se li hai trovati utili condividili per aiutare altri viaggiatori. Se poi decidi di iscriverti alla newsletter e alla pagina Fb rischi di farmi contento. Un po’ di sostegno morale mi aiuterà a perseverare in questa faticaccia!
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
Correlati
Daniele ERMES Galassi
Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!