Grande Anello Sibillini: dove trovare acqua lungo il percorso e altre criticità post sisma (aggiornato 2021)

Il Grande Anello dei Sibillini (GAS) è un percorso ad anello di 120 km che si snoda all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, tra Marche e Umbria. Originariamente era stato concepito per essere percorso in nove facili tappe con pernotti in rifugio, ma il sisma 2016 ha distrutto o reso inagibile gran parte di queste strutture. Chi si avventura nel GAS oggi lo fa quindi preventivando bivacchi in tenda. Il problema principale però è un altro: dove trovare rifornimenti d’acqua dopo i danni del terremoto? Ecco, questo articolo vi servirà principalmente a una cosa: pianificare le vostre tappe evitando la morte per sete lungo il GAS.

 

INTRODUZIONE: GRANDE ANELLO SIBILLINI E PROBLEMA ACQUA

Se state leggendo questo articolo conoscete già con ogni probabilità il GAS e state cercando informazioni aggiornate sulle criticità del percorso emerse dopo il sisma del 2016. In particolare vorrete sapere se e dove troverete acqua perché l’idea di morire di sete mentre scarpinate per i Sibillini non vi alletta granché. Bel casino, noi stessi ci abbiamo sbattuto il muso nel 2018 trovando in rete informazioni che poi si sono rivelate assolutamente inesatte sul campo.

A giugno 2021 la spedizione si è ripetuta e questo articolo è stato conseguentemente aggiornato, aggiungendo anche una variante che permette di bypassare una delle sezioni con meno acqua di tutto il percorso.

 

Il mio gruppo, capitanato da Marco Lucioli, una vecchia volpe dei Sibillini che aveva un conto in sospeso col GAS (no, non parlo di bollette), nell’agosto 2018 aveva deciso di tentare l’intero giro accorpando e ridistribuendo i km in soli cinque giorni: criterio fondamentale per la definizione delle tappe era stato proprio quello che appariva essere lo scenario ‘acqua’.

Armati del miglior entusiasmo e carichi come muli tra tende, sacchi a pelo, materassini e vettovaglie varie, eravamo partiti a fine agosto da Ancona scegliendo come punto di partenza Altino. Io avevo potuto partecipare solo alle prime due tappe, ma mi era bastato per testare con mano la gravità della situazione sotto il profilo dell’approvvigionamento idrico.

Il giro originale del Grande Anello dei Sibillini, così come lo trovate nelle guide pre-sisma, prevedeva 9 tappe così suddivise:

  1. Visso – Cupi
  2. Cupi – Fiastra
  3. Fiastra – Monastero
  4. Monastero – Garulla
  5. Garulla – Rubbiano
  6. Rubbiano – Colle
  7. Colle – Colle le Cese
  8. Colle le Cese – Campi Vecchio
  9. Campi Vecchio – Visso

Ma quando la terra ha ballato, ha ballato veramente forte: attualmente sono inagibili (chiusi o distrutti) i rifugi di Cupi, Rubbiano, Colle, Colle le Cese e Campi. Di conseguenza, come già detto, bisognava riorganizzare tutto in base ai punti acqua e equipaggiarsi con materiale da campeggio/bivacco e scorte alimentari per coprire le tratte critiche. Basandoci sulle informazioni (sbagliate) in nostro possesso, avevamo ridistribuito le tappe come segue:

  1. Altino – Colle le Cese
  2. Colle le Cese – Visso (passando sopra Campi Vecchio e quindi tagliandolo fuori)
  3. Visso – Fiastra
  4. Fiastra – Garulla
  5. Garulla – Altino

A giugno 2021, sulla scorta dell’esperienza del 2018, quella volpe del Lucioli ha escogitato la variante che da Forca di Presta bypassa Colle le Cese passando per Pian Piccolo (vedi più avanti).

Ad ogni modo, ecco cosa abbiamo trovato a giugno 2021.

GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI: TUTTE LE CRITICITA’ POST SISMA (AGGIORNATE A GIUGNO 2021)

Di seguito sono riportate criticità idriche (rosso) e criticità di altra natura (blu). Vengono riportati anche i punti di approvvigionamento idrico. Il tutto suddiviso seguendo il giro originario, cioè un anello da Visso.

Zona VISSO

Visso – criticità: centro storico chiuso, strada alternativa per salire a Colle della Torre.
Colle della Torre – criticità: sentiero non pulito e poco visibile, si rischia di imboccare i sentieri 307/306 (che conducono comunque a Macereto, ma con un tragitto più lungo).
F.te Santuario di Macereto: non c’è acqua
F.te Cordagnolo: non c’è acqua.
Aggiornamento acqua 2021: poco più avanti della fonte Cardagnolo c’è una fonte installata a fine 2018, funziona!


Zona FIASTRA

F.te del Pozzo: pochissima acqua. Il getto è molto debole e c’è rischio di proliferazione batterica. Se ce la fate meglio resistere a arrivare a Trebbio (1 ora, tutta discesa).
Davanti al rifugio di Tribbio: fonte con acqua sempre corrente e scendendo verso il lago si incontra una fonte-lavatoio.
Da San Lorenzo al Lago salendo in direzione della chiesa di Madonna del Sasso Bianco: si incontrano molte fontanelle ad uso pubblico.
Rio Bagno: una fonte è presente anche nell’altopiano dopo la chiesa di Madonna del Sasso Bianco e prima di scendere a Madonna di Rio Bagno, dove è comunque possibile attingere dal ruscello.


Zona BOLOGNOLA

Pintura di Bolognola: diversi bar-ristoranti. Sfogatevi!


Zona  GARULLA

Garulla Superiore: acqua nel lavatoio/trocca.
Garulla Superiore: Rif. Garulla (acqua disponibile all’esterno, ma apertura rifugio da verificare per telefono).
Casalicchio: acqua nel lavatoio/trocca non più disponibile a giugno 2021.
Capovalle: acqua nel lavatoio/trocca.
Piedivalle: acqua nel lavatoio/trocca.


Zona MONTEFORTINO

Torrente Ambro: acqua del torrente.
Vetice: acqua nel lavatoio/trocca.
Fiume Tenna: acqua del fiume.
Rubbiano: acqua nel lavatoio/trocca.
Isola San Biagio: acqua in fontanella ingresso paese e nella recentissima fonte prima dello spiazzo attrezzato. Possibilità di ristorazione presso il ristorante Il Tiglio. In extremis c’è sempre l’opzione acqua del cimitero…


Zona MONTEMONACO

Altino: fonte nella frazione + rifugio Altino.
Santa Maria in Pantano: sorgente Santa acqua nel lavatoio/trocca.
F.te delle Cacere: acqua nel lavatoio/trocca.
Forca di Presta: la trocca si trova tecnicamente fuori percorso, sulla dx scendendo per pochi metri verso Castelluccio dopo aver superato il bivio per Colle le Cese. Poi si torna indietro e si prende il bivio. Dopo 4 km c’è anche il Rifugio Belvedere, ma è aperto solo quando ha ospiti e fuori non ha fonti d’acqua. Potrebbe essere la salvezza nel caso la trocca di Forca fosse malauguratamente a secco.

*NB, aggiornamento frana 2021: ci sono delle frane che hanno interessato almeno tre canaloni facendo cadere detriti sul sentiero che è rimasto leggermente danneggiato ma comunque percorribile. Per motivi di sicurezza (potenziale caduta massi durante l’attraversamento) è stata predisposta una deviazione (con conseguente aggiornamento dei cartelli segnavia del G.A.S.) che da Colle Pisciano devia il percorso verso la sottostante Strada Provinciale 89 che sale a Forca di Presta. Facendo la dovuta attenzione si può restare sul Sentiero dei Mietitori, evitando l’asfalto e continuando l’originale tracciato del G.A.S. che in questa parte inizia a scricchiolare quanto a segnaletica.


Zona CASTELLUCCIO

Colle le Cese: non c’è acqua (non verificato nel 2021)
Rif. Perugia: non c’è acqua
Le Tre Fonti: non c’è acqua. Tuttavia 1 km prima di arrivarci, si può facilmente individuare lungo il sentiero un’altra fonte a trocca, raggiungibile con una semplice deviazione a scendere


Zona CAMPI VECCHIO

Campi Vecchio: non c’è acqua
Campi: acqua nel lavatoio/trocca
Madonna del Condotto: non c’è acqua

Variante consigliata: bypassare zona CAMPI VECCHIO via PIAN PICCOLO

Una fantastica alternativa testata nel 2021, consigliata per bypassare la temibile tratta – avarissima d’acqua – che passa per Colle le Cese. Bisogna però abbandonare la traccia originale del GAS per qualche chilometro per poi ricongiungersi al tracciato originale nel valico sopra il devastato rifugio Perugia.

Da Forca di Presta invece che dirigersi verso Colle le Cese, conviene scendere nel Pian Piccolo: attraversandolo interamente si possono trovare più punti di approvvigionamento acqua nelle fonti a trocca dei pascoli della Dogana, nei pressi dei ruderi del Silos Amati.

Ecco un’immagine che sintetizza quanto detto:

Grande Anello Sibillini: mappa delle criticità

 

GRANDE ANELLO DEI SIBILLINI E CRITICITA’: CONCLUSIONI

Come si vede chiaramente, le criticità relative all’acqua sono concentrate nella parte fra Visso e Fiastra e in quella fra Colle le Cese e Campi. In particolare quest’ultima tratta richiede la massima attenzione, ma la variante Pian Piccolo vi risolverà il problema.

Negli altri segmenti la situazione non presenta problemi. Tutto questo, lo ricordo, a giugno 2021. L’ovvio consiglio è di riempire ogni volta che se ne ha possibilità le scorte.

Non sottovalutate il GAS, se farlo col vecchio sistema significava fare poco più che una passeggiata di salute, nella situazione attuale è un percorso che diventa pericoloso se preso alla leggera. La speranza è che il Grande Anello dei Sibillini torni a essere un itinerario gettonato e valorizzato, ma nel frattempo l’unica cosa da fare è partire il più preparati possibile.

A questo proposito, chiunque avesse informazioni più aggiornate può comunicarmele, sarà un piacere rettificare l’articolo. Io e Lucioli non vi vogliamo mica sulla coscienza.

 

PS
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Daniele ERMES Galassi

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