Un’escursione molto panoramica subito fuori Bolognola, che attraverso l’iconica Valle della Fargno conduce alla sella di Pizzo Acuto. Una sgambata di 13 km a/r con guadagno altimetrico di quasi 900 metri che offre vedute del Bove, Pizzo Tre Vescovi, Pizzo Berro e Priora. Non proprio leggera quindi, ma sicuramente appagante e facile da seguire.
Sommario
Sentiero in pillole
Nome: Sentiero Escursionistico E5
Classificazione E/EE
Difficoltà: intermedio
Lunghezza a/r: 13 km (13.5 km passando per il rifugio del Fargno)
Tipo percorso: andata e ritorno
Durata: 5-7 ore pause incluse
Dislivello complessivo: 866 mt (948 mt salendo sulla vetta del Pizzo Acuto)
Altitudine max: 1953 mt (2035 mt salendo sulla vetta del Pizzo Acuto)
Traccia gpx
La traccia gpx può essere scaricata da questo link
Punto di partenza
Uscite da Bolognola-Villa da Capo in direzione Pintura, dopo 700 mt svoltate a destra in prossimità del primo tornante (coordinate 42°59’20.1″N 13°14’00.5”E) su strada sterrata. Dopo altri 700 mt arriverete a un’ampia area pic-nic attrezzata con tavoli, panche, zona barbecue e fontana. Lasciate il mezzo qui.
Attenzione: questa è un’area panoramica, attrezzatissima e piacevolissima, ma è anche l’unico punto dove fare rifornimento d’acqua prima di arrivare al rifugio del Fargno (che potrebbe essere chiuso, vedi note finali).
Il percorso escursionistico E5 parte direttamente dalla piazzola attraverso il sentiero 311 ben segnalato con relativi tempi di percorrenza (Rifugio del Fargno: 3 ore; Sella di Pizzo Acuto: 3.30 ore; Pizzo Tre Vescovi: 4.00 ore). Idealmente divisibile in 3 parti ben distinte.
Parte 1 (km 0-2,5): dislivello + 120 mt in 2,5 km
I primi 2,5 km sono una piacevole carrareccia sterrata, l’ideale per spezzare il fiato immersi subito nel verde. Se lo percorrete in primavera dopo 800 mt si incrocia il primo degli innumerevoli guadi sul torrente Fiastrone che accompagnano questa prima parte del percorso.
Qua e là potrete vedere delle meno naturalistiche opere di captazione delle acque, niente di fastidioso. Si procede con poca pendenza sul fondo della Valle del Fargno, qualche possibilità d’ombra che sparirà procedendo oltre.
ATTENZIONE: In primavera, dopo invernate particolarmente nevose, i guadi potrebbero rendere impraticabile o difficilmente praticabile questa parte di sentiero, costringendovi a una poco decorosa ritirata praticamente da subito.
A sinistra: la strada che sale da Pintura, parallela ma con altimetria superiore.
A destra: massicci rocciosi mettono in mostra colori rossicci e stratificazioni geologiche.
Di fronte: il traguardo, la vetta aguzza e piramidale del Pizzo Acuto.



Fino a questo punto l’escursione è adatta a tutti, vale la pena anche solo per ammirare i balzi rocciosi della valle (Grotta dell’Orso) o per godere del gorgoglio del ruscello in un ambiente incontaminato e di solito poco affollato. Da adesso sarà bene avere un paio di bastoni da trekking e scarponcini con un grip adeguato, perché oltre a diventare più sconnesso, il sentiero comincia a guadagnare altimetria in maniera davvero molto, molto decisa. E non ci sarà più ombra per un bel pezzo.
Parte 2 (km 2,5-5,5): dislivello +580 mt in 3 km
Dopo 2,5 km la strada diventa un sentiero vero e proprio, la pendenza aumenta e col guadagno altimetrico la fitta vegetazione iniziale si dirada rapidamente. A seconda della stagione, dalla sponda della conca i ripidi canaloni possono condurre a valle ghiaccio, neve, acqua e sedimenti che potrebbero ostruire parzialmente il passaggio.
Si sale quindi, lasciandosi il boscoso fondovalle alle spalle puntando verso una casupola di cemento che funge da ultima presa dell’acquedotto, posta a 4,5 km dall’inizio del cammino. Un altro chilometro segagambe a pendenza impervia e si arriva alla Forcella del Fargno, dove sorge l’omonimo rifugio che ricorda curiosamente un bunker antiatomico. Più unico che raro. Approfittatene se avete bisogno d’acqua, di cibo o semplicemente di ombra, ma ricordatevi che ha un periodo di operatività limitato a causa delle nevicate (vedi note).
Consiglio: potete bypassare il rifugio risparmiando un po’ di strada (circa 400 mt) prendendo una scorciatoia sulla vostra sinistra una volta a ridosso della sella.

Dalla Forcella del Fargno sono ben visibili diversi riferimenti topografici.
A ovest: la sterrata che sale da Casali, Ussita e il il maestoso massiccio roccioso del Bove Nord
A sud: Val di Panico che si chiude con la ripida vetta di Pizzo Berro
A est: Pizzo Acuto e Pizzo Tre Vescovi
Curiosità: Pizzo Tre Vescovi prende il nome dalla confluenza delle tre diocesi di Camerino, Spoleto e Fermo (raggiungibile in 20 minuti attraverso un breve tratto del sentiero E6)
Parte 3 (km 5,5-6,5): dislivello + 166 mt in 1 km
Dal rifugio de Fargno, dove si chiude il sentiero 311 seguito finora, si imbocca il 274 che in una mezzora di ascesa ci porta al traguardo del percorso E5, la Sella di Pizzo Acuto (1953) che apre un’ulteriore finestra panoramica sulla vallata dell’Ambro regalando anche la vista della vetta della Priora, finora nascosta.



Attenzione: Anche in primavera inoltrata potrebbero essere presenti passaggi con neve, ancora una volta ringrazierete di avere bastoni da trekking e scarpe adeguate.



Dalla sella di Pizzo Acuto potete fare tre cose:
- salire in pochi minuti sulla vetta di Pizzo Acuto (2035). Non c’è sentiero segnalato, serve passo fermo
- imboccare sentiero 241 verso Capoluogo e relativo Rifugio città di Amandola (2,30 ore)
- raggiungere Pizzo Tre Vescovi in 20 minuti
C’è un altro modo per arrivare a Pizzo Acuto e Pizzo Tre Vescovi: da Campolungo attraverso il Monte Amandola (E6).
Rientro
Si rientra verso Bolognola per la medesima via. Il CAI lo dà in 2,10 ore (dato confermato se non si effettuano soste durante la discesa che va comunque affrontata con cautela soprattutto in caso di fondo reso scivoloso dalla pioggia o umidità). Se avete i bastoni da trekking saranno sicuramente di aiuto.
Siete di nuovo allo spiazzo erboso, adesso salite in macchina a Pintura e come sempre affondate i denti in un bel tagliere.
Note importanti e consigli finali
- Il sentiero non presenta tratti esposti ed è ben segnalato
- Il torrente potrebbe essere in secca o in piena in base alla stagione
- Potrebbero essere presenti detriti di varia natura che ostruiscono parzialmente il passaggio
- Non c’è acqua durante l’intero tragitto, eccezion fatta per la fontana nel parcheggio di partenza e il Rifugio del Fargno che però a causa delle abbondanti nevicate che rendono le strade impraticabili è aperto solo pochi mesi l’anno (indicativamente dal 1 maggio al 31 ottobre – tel. 330 280 690).
- Non c’è ombra dopo i primi 2,5 km
- Si consigliano fortemente bastoni da trekking, scarpe tecniche possibilmente alte con buon grip, crema solare, protezione per la testa, antivento
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