Contanti, Bancomat, carta? Gestire i soldi in viaggio minimizzando rischi e costi

Contanti? Bancomat? Carta di credito? Carta prepagata? Se ogni volta che state per partire la vostra mente cade preda di dubbi striscianti e fate una confusione del diavolo quando si parla di carte di pagamento, dedicate 5 minuti a questo articolo. Ci trovate una serie di consigli pratici e strategie su come gestire il denaro e i pagamenti minimizzando rischi e costi mentre vagate per il globo.Contanti, Bancomat, carta? - STRAY ERMES

INTRODUZIONE: IL CONTANTE CONTA. E COSTA.

Come pagare quando si viaggia all’estero, soprattutto fuori Europa? Contanti? Bancomat? Carta di credito? Carta prepagata? Quanto contante portare in viaggio? Quanto costa prelevare all’estero? Come conviene prelevare? Partire senza avere chiari alcuni concetti e senza aver fatto uno studio preliminare del paese o dei paesi che si andranno a visitare vi può incasinare terribilmente il viaggio della vita.

Perché un conto è un paese del nord America o nord Europa dove potrete pagare strisciando allegramente una carta di credito senza un cent di commissioni, un altro è ritrovarsi a girovagare in Medio Oriente, in Asia, in America latina o in zone remote lontani dalla civiltà facendo a cazzotti con tassi di cambi nebulosi, tecnologia ballerina e problemi di sicurezza per le strade.

Cosa rischiate quando andate allo sbaraglio?

  • Salassi nel conto corrente a fine viaggio (se prelevate senza criterio)
  • Variazioni forzate dell’itinerario (se siete a corto di cash e volete andare in luoghi dove non trovereste possibilità di prelievi)
  • Rinunce (sempre quando avete poco contante e dovete scegliere se fare X o Y perché non c’è verso di prelevare)
  • Rapine legalizzate (se arrivate a un confine con troppa valuta locale e dovete ricambiarla nella vostra o in quella del paese successivo)
  • Rapine non legalizzate e furti (se girate con troppo contante in paesi pericolosi)

Tutto questo perché in viaggio sia avere troppo contante che averne troppo poco porta guai.

Stampatevi bene in testa questo concetto: in viaggio il contante costa. Costa in termini di rischio se ve lo portate dietro, costa in termini economici ogni volta che lo prelevate. Dovete dunque puntare a razionalizzare la scorta di cash razionalizzando al contempo i prelievi.

O se preferite: la chiave di tutto sta nell’avere la giusta quantità di contante in ogni fase del viaggio e scegliere il mezzo più economico per reintegrarla a seconda della situazione contingente. E non sempre è facile. Ma per fortuna ci viene in aiuto la tecnologia.

NOTA: Se siete di fretta o conoscete già bene il funzionamento di Bancomat, carta di credito e prepagata potete andare direttamente ai CONSIGLI PRATICI E STRATEGIE.
Altrimenti continuate da qui, anche perché un ripassino non fa mai male.

 

 

 

LA SACRA TRIADE: BANCOMAT, CARTA DI CREDITO, CARTA PREPAGATA

I prelievi giocano un ruolo fondamentale in viaggio perché vi permettono di limitare i rischi connessi all’avere troppo contante dietro. La domanda quindi è: qual è il costo di un prelievo all’estero? Posta così, la domanda non ha una risposta. Il costo varia a seconda dello strumento usato, dell’istituto che lo emette e del paese in cui prelevate.

C’è però una struttura di costo universalmente valida:

Costo totale = commissione della vostra banca + eventuale commissione sportello estero + spese di cambio

Il terzo elemento sarà presente solo all’infuori della cosiddetta area Sepa (Single Euro Payments Area), comprendente i 31 paesi dove le transazioni elettroniche si contabilizzano in euro.
Quali sono i paesi dell’area Sepa? Eccoli.

Detto questo, vi tratteggio quelli che reputo i tre tipi di strumenti di pagamento elettronico intoccabili per arrivare poi a quello che ci interessa davvero: il modo migliore per gestire il denaro all’estero.

NOTA: i mezzi di pagamento elettronici si evolvono continuamente, fermi restando i loro meccanismi di base. Per approfondimenti, comparative e notizie aggiornate sul mondo delle carte di pagamento vi consiglio questo sito.

 

Bancomat internazionale (o carta di debito)

Quello che in Italia chiamiamo Bancomat è una carta di debito con cui si può prelevare soldi presso gli sportelli automatici (ATM) e compiere altre operazioni limitatamente ai fondi presenti sul conto a cui è collegata.

Il limite di prelievo giornaliero di solito è pari a 250 euro. Il costo del prelievo è una % fissa sull’importo prelevato. Ne consegue che due prelievi da 100 euro vi costeranno il doppio di un prelievo da 200 in termini di balzello della vostra banca. Per poter funzionare all’estero la carta di debito deve essere integrata nei circuiti CIRRUS/MAESTRO o V-PAY.

Qual è la commissione sul Bancomat applicata dalla vostra banca? Dipende da dove effettuate il prelievo. Oggi quasi tutti gli istituti credito vi offrono prelievi gratuiti in Italia e zona Sepa. Fuori dall’area Sepa scordateveli: dovrete pagare il costo fisso al vostro beneamato istituto (in media sui 3.5 euro) e probabilmente anche il balzello aggiuntivo della banca estera (che in paesi finanziariamente turbolenti può essere anche di 10 dollari!). Più le spese legate al cambio.

Col Bancomat si può può pagare col POS? In Italia certo, all’estero di nuovo solo sul circuito compatibile con la vostra carta (sempre CIRRUS/MAESTRO o V-PAY). In Europa questi circuiti sono ormai molto diffusi, fuori (checché vi racconti la vostra banca) non danno la stessa garanzia di una carta di credito. La buona notizia è che pagare utilizzando il POS non comporta mai costi per l’utente, quale che sia il tipo di carta usata. Quindi strisciate senza remore ogni volta che potete.

Note dolenti: col Bancomat non si possono noleggiare mezzi e gli acquisti online possono essere effettuati solo se la carta prevede 16 cifre come per una carta di credito/prepagata. Le prenotazioni on line potrebbero invece non venire accettate anche se avete le 16 cifre: dipende dalla politica dell’esercente.

Il Bancomat è la soluzione più conveniente per i prelievi se rimanete in zona Sepa.

 

Carta di credito

Sempre collegata a un conto corrente. A differenza del Bancomat i soldi non devono essere fisicamente sul conto al momento del pagamento, ma dovranno esserlo il mese successivo quando le spese verranno effettivamente addebitate. Avrete a disposizione un plafond mensile (il base è 1.500 euro) e uno giornaliero (di solito 250 euro): dovrete tenerne conto, soprattutto se noleggiate un mezzo o prenotate un servizio che richiede una cauzione.

Una grande differenza rispetto al Bancomat è che la commissione del vostro istituto è il 4% dell’importo prelevato: ne consegue che un prelievo da 200 o dieci prelievi da 20 vi costano esattamente lo stesso. Il che può essere una manna dal cielo in particolari situazioni dove vi serve pochissimo quantitativo di una data valuta (ad es. quando state per sconfinare in un altro paese). Diciamo quindi che fuori area Sepa la carta di credito è più conveniente del Bancomat per i micro prelievi dettati da situazioni contingenti.

Naturalmente ci potrà essere la tassa della banca estera: se sarà presente sarà fissa, stesso importo che per il Bancomat. Anche le spese legate al cambio saranno le stesse che vi verrebbero applicate con la carta di debito fuori area Sepa.

Con la carta di credito anche fuori Sepa avrete molte più occasioni di pagare col POS, perché i circuiti MASTERCARD o VISA sono infinitamente più diffusi e affidabili di quelli CIRRUS/MAESTRO e V-PAY negli esercizi commerciali o negli alberghi. Ribadisco: strisciate sempre se potete. Così facendo non pagate commissioni e evitate di intaccare la vostra scorta di contante.

Altri vantaggi di inestimabile valore:

  • Potrete noleggiare mezzi, fare acquisti on line e riservare pernotti e servizi
  • Avrete un plafond mensile per coprire le emergenze e gli imprevisti
  • Potrete prelevare allo sportello fisico della banca (molto utile in caso di ATM rotti!)
  • Godrete di sistemi di protezione antifrode (testati in Giappone quando mi hanno clonato la carta: funzionano!)

 

Carta prepagata

Non ha bisogno di conto corrente collegato. La ricaricate e la usate come carta di credito, ma solo limitatamente ai soldi presenti. Tipo Postepay, per dirne una. Quindi è una specie di ibrido che può essere usata sia agli che sportelli ATM che in modalità POS compatibilmente ai circuiti in cui è integrata. Attenzione: con la prepagata non potete noleggiare mezzi e potreste non veder accettate le vostre prenotazioni online per i pernotti, mentre per gli acquisti on line non avrete problemi.

I costi di prelievo sono solitamente fissi e variano da banca a banca e da zona a zona (come per la carta di debito). L’eventuale balzello dell’istituto di credito estero colpirà ovviamente anche il prelievo con prepagata: quello non guarda in faccia a nessuno. Idem per le spese legate al cambio fuori area Sepa.

La tabella che segue riassume quanto detto (se state leggendo da device mobile potete scorrerla a sx):

BancomatCarta di creditoCarta prepagata
Conto collegatoSiSiNo
Fondi presentiSiAl mese successivoSi
Commissione prelievo banca emittenteFissa sull'importo (variabile per zona)Variabile sull'importo (4%)Fissa sull'importo (variabile per zona)
Commissione prelievo banca esteraFissa se prevista dal paeseIdemIdem
Spese cambioFuori area SepaIdemIdem
Pagamenti POSSolo su Maestro o V-PAY (limitati)Si, massima copertura MASTERCARD/VISASi (verificare quale circuito copre)
Prenotazione onlineDipende dalla carta e dall'esercenteSiNon sempre
Acquisti onlineDipende dalla cartaSiSi
Noleggio mezziNoSiNo

 

Tutto chiaro no? Adesso entriamo nel vivo con una serie di consigli pratici e strategie per gestire il denaro in viaggio minimizzando rischi e costi.

 

 

 

Prima di partire:

#1 – Carte: la dotazione base

La dotazione base con cui vi suggerisco di partire è proprio la Sacra Triade:

  • un Bancomat internazionale (carta di debito)
  • una carta di credito
  • una carta prepagata

Importantissimo: la carta di credito e la carta prepagata devono coprire due circuiti diversi. Se la vostra carta di credito è MASTERCARD, la carta prepagata deve essere ad esempio VISA. O viceversa. Non sempre entrambi i circuiti sono presenti e non sempre funzionano: se canna la VISA andate di MASTERCARD e viceversa. Chiaramente potreste anche avere due carte di credito. Mi ripeto: mai lo stesso circuito!

Se partite col trittico al gran completo coprirete entrambi i circuiti principali delle carte di credito (VISA/MASTERCARD) e avrete da giocarvi il Bancomat quando è più conveniente delle altre carte. Se togliete uno di questi tre elementi rimanete scoperti su un fianco. Senza contare, naturalmente, che avere una carta in più nascosta da qualche parte può salvarvi le chiappe.

 

#2 – Almeno una carta di credito

Ho appena detto che ci vogliono due carte di circuiti diversi e che una può essere una prepagata. Possono essere entrambe prepagate? Sconsiglio vivamente. Una carta di credito ha un plafond che può servirvi per coprire eventuali imprevisti. Inoltre una prepagata potrebbe non coprire i circuiti più diffusi: essere compatibili col circuito VISA ELECTRON non dà la stessa sicurezza di esserlo con un circuito VISA o MASTERCARD (sebbene si stiano diffondendo sempre più carte prepagate compatibili con questi due circuiti principali). E come visto le prenotazioni online potrebbero esservi precluse con una prepagata.

Ma soprattutto: si può noleggiare un’auto con una prepagata? Assolutamente no. Per il noleggio di un mezzo serve sempre una carta di credito a vostro nome e con un plafond adeguato a coprire il deposito cauzionale dei car rental. E guardate che il noleggio di un mezzo potrebbe rivelarsi cruciale anche se non l’avevate programmato: magari vi salta un collegamento e l’unico modo per arrivare a prendere quel maledetto volo di ritorno passa proprio per le grazie di un car rental. Per maggiori dettagli su come gestire un noleggio auto potete leggere il mio articolo Noleggiare auto senza farsi fregare.

In sintesi: viaggiare senza carta di credito vi espone a rischi e limitazioni: non fatelo.

 

#3 – La scorta nascosta

Meglio partire con euro o dollari? Qualsiasi sia la vostra dotazione di carte, ricordatevi una cosa: fuori Europa il dollaro americano sarà l’ultima ancora di salvezza. Nascondete in un luogo sicuro la vostra scorta d’emergenza: io di solito imbosco 200 bigliettoni in zone dove nessuno vorrebbe mai mettere le mani. Non dovrete toccarla neanche voi, se non in caso di estrema necessità.

Di che parlo? In certi paesi gli sportelli ATM sono scarsi. Potreste arrivare in un posto e trovarli rotti o a secco. Potreste allora avere degli euro, ma nei paesi meno sviluppati o in zone remote verranno verosimilmente cambiati a un tasso assassino.

Un esempio pratico: El Chalten, Argentina. Arrivo dal Cile via trekking, mi servono pesos argentini. Gli ATM: due rotti e uno a secco, banche chiuse causa festa nazionale per tre giorni. Non mi perdo d’animo e provo a cambiare i pesos cileni in valuta locale presso un ostello: un massacro, avrei perso il 30%. Allora tento con gli euro: idem, sarei stato rapinato. Poi mi ricordo della mia riserva di verdoni: bingo. Cambio al reale valore di mercato.

Altri esempi in cui potreste dover utilizzare la scorta di dollari:

  • Imminente sconfinamento in altro paese (prelevare non vi conviene visti i balzelli delle banche)
  • Pagamento di tasse locali (quando dovete preservare la vostra scorta di valuta locale)
  • Pagamento di tasse aeroportuali (potreste dover affrontare un volo interno da una zona disagiata ed essere a corto di valuta locale senza possibilità di pagare con POS)
  • Imprevisti vari: il dollaro lo accettano quasi tutti, anche se a volte a cambi svantaggiosi rispetto a un pagamento in valuta locale

 

#4 – Fatevi aumentare i plafond

Se potete chiedete alla vostra banca di alzarvi il plafond del prelievo mensile e giornaliero della vostra carta di credito. Vi può davvero salvare la pellaccia. Viaggiare in economia è un conto (e a me piace tantissimo); viaggiare senza pararsi le chiappe è un altro (e a me non piace per niente).

 

#5 – Comunicate alla vostra banca la lista dei paesi che visiterete

Esattamente: non è il momento di travestirvi da paladini della privacy, anche perché già da settimane starete sventolando sui social la vostra meta e nei prossimi giorni inonderete i vostri profili di foto geolocalizzate e farcite di hashtag imbarazzanti.

Perché vi dico di comunicare questa informazione alla vostra banca? Perché se vedranno movimenti/pagamenti/prelievi da questi paesi non li riterranno sospetti. Tradotto: non verranno allertati i sistemi antifrode che porterebbero a bloccare la vostra carta. Ci sono già passato, non è per niente divertente ritrovarsi con le carte bloccate e soli 10 dollari in tasca.

Visto che ne ho fatto cenno, se anche voi siete abbastanza critici sul fenomeno dello scatto compulsivo del turista vi rimando all’articolo Paradosso del Condor 2.0: fotografia compulsiva del turista e non solo.

 

#6 – Dovete essere informati

I costi dei prelievi con le vostre carte non devono essere un mistero. Possono variare da istituto a istituto e in base all’area geografica e voi dovete esserne consapevoli. Tanti viaggiatori hanno un approccio superficiale per pigrizia o negligenza: ne pagheranno le conseguenze sugli estratti conto. Eccome se le pagheranno.

 

Una volta in viaggio…

 

#7 – Strisciate ogni volta che potete

Se il fine è quello di razionalizzare il contante, capite bene che poter pagare usando il POS è l’ideale: non si intacca la riserva di cash e solitamente non si paga un cent di commissione. Io adoro i paesi cash-free scandinavi o del Nord America: li è normalissimo usare la carta di credito anche per il caffè o il juke box. Ed è una vera goduria. Naturalmente tutti i biglietti di bus, aerei, traghetti vanno sempre pagati via POS quando possibile.

Un’eccezione potrebbe essere questa: vi trovate all’ultimo giorno in un dato paese e dovete finire il contante perché un cambio nella vostra valuta o in quella del paese successivo vi massacrerebbe.

Attenzione: in certi paesi e in certe località remote (ad es. Patagonia argentina), potrebbero applicarvi una commissione anche sui pagamento col POS. Dovete sempre verificarlo. A questo punto sta a voi fare i calcoli giusti e valutare se conviene strisciare, prelevare o pagare con cash.

 

#8 – Quando prelevate fate bene i conti

Quando conviene prelevare con Bancomat, quando con la carta di credito? In generale se usate il Bancomat tenderete a massimizzare il prelievo perché la commissione è fissa. Se usate la carta di credito questo vincolo decade, poiché la commissione è sempre in proporzione al prelievo.

Tradotto in consiglio pratico: prima di come, dovete chiedervi quanto prelevare. Se vi serve tutto il plafond giornaliero usate il Bancomat, se propendete per un micro prelievo dettato da situazioni contingenti la carta di credito. Nei casi intermedi fate bene i conti. A incasinare tutto nella stima del costo complessivo arriva anche la commissione eventuale della banca estera.

Non sottovalutate mai questa tassa: il suo peso può scoraggiare il più tattico dei micro prelievi. In Argentina nel 2017 un prelievo di 100 euro con carta di credito mi sarebbe costato 4 euro (4%) + 9.75 dollari di commissione fissa dell’istituto estero…quanto fa? Un bagno di sangue: circa 11 euro su 100 euro, cioè una tassa di prelievo globale del 11%. A queste condizioni da strozzini, se contate solo sui prelievi, in un viaggio dove spendete 2000 euro…220 ne avrete bruciati in commissioni. E senza contare le spese legate al cambio!

Ecco perché saper gestire il contante, strisciare il più possibile e razionalizzare i prelievi è fondamentale, soprattutto nei paesi finanziariamente più instabili.

In generale: per prelevare dentro all’area Sepa il Bancomat è più conveniente, fuori dovrete tirare fuori il ragioniere che alberga in voi.

 

#9 – Valutate il tipo di paese e la condizione contingente

Se il succo è valutare bene quale sia la scorta giusta di contante da avere dietro, la cosa più insensata da fare è non tenere conto delle caratteristiche del paese/itinerario scelto e procedere come automi senza soppesare le situazioni contingenti. Tipo:

Paese sviluppato o cash-free
Più il paese è sviluppato e più è probabile che si tratti di un cash-free: in quel caso siete in una botte di ferro. Poco contante, carta di credito e strisciare ogni volta che ce ne è la possibilità, cioè sempre. In 3 settimane in Islanda mai maneggiata una corona. Negli USA o in Canada scomodato il cash solo per questioni marginali, potreste fare praticamente tutto senza toccare un dollaro.

Destinazioni multiple
Uno dei più insidiosi è quello che prevede un viaggio che si snoda su più paesi con monete diverse: ad esempio in un viaggio ho coperto Ecuador, Perù, Cile, Argentina, Brasile e Uruguay e ogni volta che passavo da uno stato all’altro il cambio mi fregava percentuali da galera (con picchi del 30% tra Cile e Argentina). In questi casi la strategia è arrivare a ogni confine praticamente a secco di contanti e affrontare un prelievo appena possibile. Se proprio non ci arrivate a quel dannato confine e vi servono due spicci per non crepare di fame ecco che entrano in gioco o un prelievo minimo attraverso carta di credito (non il bancomat che ha la commissione fissa!) oppure la scorta di dollari magici da cambiare.

Paesi pericolosi
Altro fattore da considerare: la pericolosità. Diciamo non gironzolerei per il Venezuela con 300 dollari nel portafogli o nella cintura porta denaro, mentre in zone come la Patagonia o la Cina mi riempirei di contante il primo giorno cambiando al banco e non ci penserei più, perché tanto nessuno mi ruberebbe mai un centesimo. Così facendo minimizzerei i rischi di trovare ATM a secco o rotti lungo la via e spenderei sicuramente meno a fronte di un rischio praticamente nullo.

Esattamente quello che ho fatto in un viaggio per la Carretera Austral in Cile, dove ho cambiato 600 euro in una botta sola perché sapevo che davanti a me ci sarebbero state lande desolate per settimane.

Paesi sottosviluppati/zone remote
Se non sono pericolosi nessun problema, come visto sopra. Se oltre che poco sviluppati sono anche pericolosi, vi trovate nello scenario peggiore: li entra in gioco l’abilità nello smistare strategicamente i corposi contanti che sarete costretti a carreggiare per non venir depredati alla prima occasione (vedi consiglio #10)

Altri casi particolari
Altri esempi di casi particolari: in paesi come la Birmania conviene cambiare per strada al mercato nero. In altri come a Cuba potrebbe convenire. In Argentina fino a qualche anno fa c’era addirittura un peso legale e uno al mercato nero con cui ottenevate il doppio.

In buona sostanza, nell’equazione dovrete far entrare anche le situazioni contingenti e per farlo dovrete essere molto ben informati sui cambi e sui rischi.

Prima ho tirato in ballo il ragioniere: per valutare le situazioni contingenti dovrete interpellare più il vostro stratega interiore. Lo so, suona già molto meglio.

 

#10 – Segnatevi i numeri di sicurezza e smistate, smistate, smistate.

Il capitolo ‘sicurezza’ meriterebbe un intero articolo a parte. Oltre alla basilare raccomandazione di segnarsi a parte i numeri telefonici per bloccare Bancomat e compagnia bella, qui mi preme dire questo: cascasse il mondo, non commettete la leggerezza di tenere tutte le carte nello stesso posto, neanche per mezz’ora: almeno una deve essere sempre divisa dalle altre.

Quando uscite portarvene dietro una o al massimo due, l’altra imboscatela nello zaino grande che lasciate dove alloggiate. Se proprio dovete portarvele dietro tutte nascondetene sempre una nello zaino principale o tenetevela nei calzini se è una zona particolarmente pericolosa.

Non mettete mai una carta nello zaino piccolo che portate a mano: quello è più soggetto a furti e potete lasciarlo in giro in un momento di sbadataggine. Ricordate: carte e quantità più corpose di denaro sempre nella cintura porta soldi, mai nel portafogli. Lì teneteci solo qualche banconota: se vi aggrediscono consegnate quelle, salutate cordialmente e salvate il resto.

Personalmente lascio sempre almeno una carta (di solito la prepagata) nascosta in un doppio fondo dello zaino principale: se la carta rimane intonsa per tutto il viaggio vuol dire che è andato tutto liscio.

 

CONCLUDENDO

Quanti contanti portare in viaggio? Come pagare all’estero? Quando conviene prelevare? Quando conviene pagare con contanti e quando conviene pagare con le carte? La formula magica valida per tutti i paesi e per tutte le situazioni, non c’è. Ma c’è un preciso contesto in cui bisogna imparare a muoversi. Partendo con gli strumenti giusti (carte e scorta di dollari), avendo chiare alcune variabili e informandovi preventivamente sulle situazioni contingenti del paese che andrete a visitare sarete già un bel pezzo avanti, promesso.

Mi ripeto: se partite allo sbaraglio il rischio peggiore non sarà quello di sfondare malamente il tetto del budget, ma quello di non poter vedere certi luoghi o dover rinunciare a certe esperienze perché il vostro contante è insufficiente e le possibilità di prelievo limitate o assenti.

E direi che se siete in giro per il mondo, questo è semplicemente uno scenario inammissibile.

 

 

 

©2018 Daniele Galassi
Stray Ermes – Travel blog di un randagio
www.ermes.blog

Le guide del blog sono e resteranno gratuite, stampabili e scaricabili in pdf. Se le hai trovate utili condividile per aiutare altri viaggiatori. Se poi decidi di iscriverti al blog e alla pagina Fb rischi di farmi contento. Un po’ di sostegno morale mi aiuterà a perseverare in questa faticaccia!

 

 

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

Un commento su “Contanti, Bancomat, carta? Gestire i soldi in viaggio minimizzando rischi e costi

  1. Proprio così cara Franca… purtroppo capita abbastanza spesso, soprattutto nelle zone più remote. Per questo molto meglio avere due carte di credito di due circuiti diversi e una scorta di dollari sempre ben nascosta da qualche parte.

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