Da Kalambaka a Igoumenitsa ci si può mettere giusto un paio d’ore, noi oggi ce ne metteremo circa 8: l’itinerario che ho preparato gira per strade montane senza sosta, fino a arrivare in una delle zone della Grecia che preferisco: la Zagoria (già battuta in solitaria nel 2018 in sella alla Silver Slut, la mia storica Transalp 650 – qui il racconto di viaggio).
Oggi è davvero un turbinio di curve da far girare la testa, in un ambiente alpino pressocché deserto che sale fino ai 1400 metri. Magnifico e anche freschino nonostante la giornata soleggiata: l’Africona segnala 18 gradi, ma considerato che è notoriamente molto ottimista sulle temperature, stimo che siamo sui 16. Arrivati a 20 km da Ioannina salutiamo soddisfatti la Zagoria, pranziamo in un villaggetto e ci accorgiamo con vivido orrore che in un’oretta potremmo essere a Igoumenitsa… non sia mai! Il traghetto è alle 20.15, perché sprecare tempo ad aspettare al check-in come salami?
Il mio sodale Stè, solitamente in coda a seguire i miei tracciati, scatena il suo Sygic e ci infiliamo per un paio d’ore tra lingue di asfalto mangiucchiato che si perdono nel nulla. Il tutto tra le continue rimostranze del mio Garmin, che proprio non ne vuole sapere.
Sygic: ‘Svolta a destra!’
Garmin: ‘No, cazzo fai? Svolta a sinistra!’
e viceversa… di solito quando è così è buon segno, significa che stai davvero infognato in Culonia.
And we love Culonia.
PS
Il report di viaggio finisce qui, tralascerò il ritorno in nave partito malissimo con 3 ore di ritardo e finito peggio con 5 ore di sforamento sulla tabella di marcia. Ritardo però capitalizzato con un bagno al tramonto in una spiaggia poco fuori il porto di Igoumenitsa. Un viaggio è come un maiale, non si butta via niente.
PPS
Non ho foto della Zagoria, altro segno buono per una giornata di moto. Ne metto una dell’imbarco al tramonto: un po’ perchè serve un’immagine di anteprima per WordPress, un po’ perché dai, è un must che in fondo fa sempre festa.
