Nepal 2024 – Annapurna circuit giorno #11 – Thorong La pass tra doping e scatti di reni

Quando la sveglia suona, alle 4,30, per me è un sollievo. La nottata più dura è passata, adesso si tratta solo di riuscire a guadagnare i gradi di libertà necessari a preparare lo zaino in questo cubicolo gelido, fare colazione, alleggerirsi in una turca e buttarsi verso il Thorong La. Quasi 1000 metri più in alto, mica bruscolini a questa altezza. Stimiamo di arrivare entro 4 ore, significa che partendo alle 6 alle prime luci dell’alba saremo su massimo per le 10. Poi ci sarà da scendere a Mutkinath di quei famosi 1600 metri, per una tappa di 17.5 km totali. Non proprio una passeggiata nel parco insomma. Ma nessuno è in ansia, anzi.

Fuori è notte fonda, le stelle sono ancora tutte lì sornione. Freddo? Sì, certo. Saranno i miei quattro strati, ma pensavo peggio.

Alle 6 spaccate iniziamo la salita, i corsi d’acqua sono gelati: siamo andati sotto zero stanotte, non c’è dubbio. In 50 minuti esatti siamo all’High Camp, il passo è davvero pimpante. Continuiamo la salita, il meteo è dalla nostra. Niente vento, ma è ancora freddo. L’aria si scalda quando il sole spunta da dietro un 8000 (non chiedetemi quale), ma nei tratti in ombra l’aria è ancora tagliente.

Sembra spesso di arrivare, ma non si arriva mai. A un certo punto, verso il finale, il mio peggior incubo di materializza: i fottuti israeliani sono davanti a noi. In tanti, coi loro speaker Bluetooth del cazzo, sono li a schiamazzare come loro solito. Io me lo sentivo. Non possiamo davvero permetterci di farci rovinare l’arrivo al passo da questi ventenni decerebrati: ingoiamo la bomba energetica di Antonio (arginina + caffeina + cose strane tipo adrenalina di alieno) e ingraniamo la marcia segreta. Con uno scatto di reni che ci costerà probabilmente una vecchiaia precoce, conquistiamo il Thorong La prima di loro. Sono appena le 9.10, significa che abbiamo fatto tutto in 3.10 h partendo da Thorong Phedi. Tempo di tutto rispetto, niente da dire. Speriamo non facciano l’antidoping a Mutkinath.

Nepal 2024 - Annapurna circuit giorno #11 - Thorong La pass tra doping e scatti di reni

Foto di rito, sorrisi e abbracci tra sardi e marchigiani, e poi ecco i dannati israeliani invadere il Throng La pass con tutto il loro carico di molestia sonora: per noi è già tempo di levare le tende.

Ci buttiamo giù per l’altro lato, e il panorama cambia subito in maniera drastica. Entriamo nell’area arida, quella che non riceve le piogge monsoniche. A me piace tantissimo, fanatico come sono dei deserti. La discesa è lunghissima, infinita, resa più difficoltosa da sassi smossi, cavalli e gente che si lancia in down hill. Ci vorranno altre 4 ore buone per arrivare a Mutkinath, ma devo dire che anche qui me l’aspettavo molto peggio. Quindi o la gente fa allarmismi su internet, o è palesemente fuori forma, o siamo noi atleti di prim’ordine. Scarterei senza dubbio l’ultima ipotesi, rimangono le altre due.

Nepal 2024 - Annapurna circuit giorno #11 - Thorong La pass tra doping e scatti di reni

A Mutkinath ci appoggiamo al Bob Marley spinti dalle recensioni entusiasmanti sul ristorante che promette ogni genere di leccornie, ma a me che sono viaggiatore singolo appioppano una stanza di gran lunga peggiore di quella che tocca in sorte a Amedeo e Antonio. Questo perché le guesthouse guadagnano coi pasti (dandoti la stanza gratis o quasi), e il viaggiatore solitario che genera un introito dimezzato rispetto a chi viaggia in coppia sconta un alloggio peggiore. Amen, mi rifarò a Pokhara (se ci arrivo).

Adesso è tempo di dismettere i panni da trekker e di dedicarci alle prime birrette da dieci giorni a questa parte sulla terrazza (ancora per poco) assolata del Bob Marley.

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Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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