Di cose bizzarre in America latina se ne sono viste continuamente, come i tizi che vendevano aglio lungo l’autopista tra L’Avana e Vinales a Cuba, oppure quello che tentava di attraversare la medesima autostrada con un frigorifero alto quanto lui. Ma quella era Cuba, un altro mondo. Qui siamo in Cile…
La Lonely Planet sconsigliava Huaraz nella stagione delle piogge, quindi mi ci sono praticamente fiondato…
Ecco come usarla: fate il contrario di ciò che dice. Nomina un ristorante? Statene alla larga. Decanta doti di un ostello? Saranno tutti li a fare la fila, cercate altrove. Si lancia nella famigerata locuzione ‘merita comunque una visita’? Caporetto assicurato…
Non avrò più vent’anni, ma é presto per appassionarsi ai cantieri. Perdio, dopo una notte in bus sono arrivato a Chiclayo per ammirare l’imperdibile Valle delle Piramidi e cosa trovo?
Spero tanto che non sia progettato né tanto meno costruito in Cina quel cazzo di aggeggio…ma ve lo saprò dire domani…
Mi è successo di essere agganciato di primissima mattina da un texano di 63 anni dal bottone facile e dal peto ancora più facile…
Se in Asia la dimostrazione di forza per antonomasia è l’avvicinamento allo zero assoluto mettendo a manetta l’aria condizionata, in America latina sembra essere sviluppare inquinamento sonoro con ogni mezzo…
Chiusa la parte dedicata all’Ecuador, mi ritrovo di nuovo in terra peruviana dopo 8 anni, sebbene da tutt’altra parte e con tutt’altre intenzioni…
Divido le fatiche del percorso n.2 con Laura e Andrea, rispettivamente messicana e ecuadoriana, entrambe residenti a Boulder, Colorado. Grande festa quando dico di essere stato a Boulder, un po’ meno quando confesso che mi ha fatto cagare…
Io me li inculerei gli spagnoli, per aver sfasciato non si sa quanti templi precolombiani infestando poi ogni angolo di terra conquistata con le loro chiese e cattedrali grondanti sangue…