Tirata balcanica 2025 – giorni #9/10/11 – Virare verso casa: Novi Sad-Sarajevo-Split

Come detto nell’ultimo post, siamo agli sgoccioli con la splendida Romania. Davanti a noi abbiamo però ancora un migliaio di chilometri da spalmare in tre giorni pieni e il piano è semplice: un pernotto a Novi Sad (Serbia), uno a Sarajevo (Bosnia) e l’ultimo nel solito traghetto Jadrolinija in partenza dal molo di Spalato.

Giorno #9
La tappa fino a Novi Sad è senza particolari sussulti, anzi una volta entrati in Serbia è abbastanza piatta e noiosa (esattamente come la Serbia). Volendo trarre un bilancio ragionato, posso dire che il doganiere serbo si confema il più stronzo del lotto e la Serbia si conferma lo stato meno interessante del giro. Novi Sad ci accoglie con dei lavori in corso che ci fanno ammattire per trovare l’albergo ma poi si dimostra docile e a misura d’uomo, accogliente e ordinata nonostante brulichi di gente a ogni angolo. C’è anche il Danubio, cosa vuoi di più. Per il resto donne belle, uomini brutti: il paradigma balcanico qui arriva al suo parossismo.

Durante la notte un piccolo malinteso col telcomando del climatizzatore precipita la stanza a 19 gradi, ci svegliamo nel cuore della notte in avanzato principio di ibernazione.

Tirata balcanica 2025 - giorni #9/10/11 - Virare verso casa: Novi Sad-Sarajevo-Split

Giorno #10
Via verso la Bosnia, passando per il parco Fruska Gora subito fuori Novi Sad, una botta di verde di prima mattina che rinvigorisce. Passiamo dritti in faccia a ogni omino che stacca i biglietti un po’ perchè non si capisce se dobbiamo pagare, un po’ perchè tanto non abbiamo moneta serba… Stè dice che uno ci ha fotografato la targa e secondo lui ci arriveranno multe. Dubito, ma se fosse almeno avremo qualche foto col culo sulla moto.

Fuori da Fruska Gora un po’ di tipica noia serba ma poi i panorami tornano a essere quelli che piacciono a me. Montagne, montagne, montagne. Arriviamo a Sarajevo dopo un pranzo luculliano a base di cevapi e agnello, e alla quarta volta devo dire che Sarajevo è sempre Sarajevo: la mia città preferita dei balcani. Non abbiamo avuto tempo per vedere chissà che, ma Stè ha sicuramente carpito l’anima musulmana della Baščaršija (centro storico di Sarajevo). Non tanto per i minareti, le donne sepolte sotto i burqa più estremi, i narghilè, le moschee, quanto piuttosto perchè per un attimo, che gli è sembrato eterno, non riusciva a trovare chi gli vendesse una birra.

Tirata balcanica 2025 - giorni #9/10/11 - Virare verso casa: Novi Sad-Sarajevo-Split

Per chi fosse interessato a questa città unica, purissimo distillato di drammaticità balcanica, rimando a questi due post risalenti ai miei viaggi del 2018 e del 2022:

Balcani 2018 – #1 – Croazia/Bosnia – Sarajevo: questioni storiche e facezie

Balcani 2022 – Giorno #4 – La pista da bob di Sarajevo: una storia 100% balcanica

Giorno #11
L’highlight della giornata è senza dubbio la strada che si imbocca a Jablanica, in Bosnia. Anzichè prendere la solita verso sud che porta a Mostar, si punta verso i monti fino a un vasto altipiano su cui sorge la stazione sciistica di Blidjnje. Mi sono gasato tantissimo, sono stato tutto il tempo a dirmi ‘che strada che ho trovato stavolta!’. Ma poi guardando le mie vecchie mappe ho realizzato che ci ero già passato in senso inverso nel 2018 in sella al fido Transalp. Non un buon segno a livello cognitivo, ma tant’è.

Adesso siamo a Spalato con un paio d’ore di anticipo sul check in, alle 18 ci attende l’imbarco per il solito traghetto Jadrolinija che ti catapulta per una decina d’ore in piena guerra fredda e ti ruba 3 euro e mezzo per una brioche della sera prima. Ma stavolta il tempo è dalla mia, lì c’è quel solito market fuori dell’imbarco: stavolta Jadrolinija come si dice in anconetano te tacchi al cazzo, con 6 euro e spicci mi attrezzo per aperitivo, cena a colazione.

Alla prossima.

Tirata balcanica 2025 - giorni #9/10/11 - Virare verso casa: Novi Sad-Sarajevo-Split

 

Daniele ERMES Galassi

Zaino in spalla, mani sul volante, casco in testa: vale tutto. Andale!

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